Dolomiti Ambiente la Provincia avvia la trasformazione

Da spa diventerà srl, via il cda e il collegio sindacale I due soci potrebbero lasciare per 280 mila euro
Di Irene Aliprandi

BELLUNO. Per il momento la comunicazione è stata solo telefonica, ma dal 2 febbraio sarà ufficiale. La Provincia è pronta a cambiare lo scenario dello smaltimento dei rifiuti con un’operazione di modifica societaria di Dolomiti Ambiente. Il passaggio inizierà con l’atto di indirizzo del presidente Daniela Larese Filon, atto che verrà approvato nel consiglio provinciale di martedì prossimo e diretto alla stessa Dolomiti Ambiente affinché predisponga tutti i passaggi necessari alla trasformazione della spa in srl.

Attualmente Dolomiti Ambiente è una spa con tre soci: la Provincia con l’84,78%, Bim Gsp con il 7,61% e Acegas con il 7,61%. A gestire la società c’è un consiglio di amministrazione formato da cinque persone, tre in rappresentanza della Provincia e uno a testa per gli altri due soci, più un collegio sindacale formato da tre persone. Con la trasformazione in srl la società avrà un amministratore unico, un direttore di impianto e nessun collegio sindacale. Nei giorni scorsi il consigliere provinciale delegato all’ambiente, Stefano Deon, ha telefonato a Bim Gsp e ad Acegas per spiegare le intenzioni della Provincia e chiedere loro come intendono procedere, cioè se restare in Dolomiti Ambiente (ma senza rappresentante) o se uscirne con la liquidazione delle loro quote.

L’operazione vale 280 mila euro. «L’intenzione della Provincia», spiega Deon, «è quella di semplificare la gestione di Dolomiti Ambiente, rendendola più razionale ed economica. Gli attuali organi societari sono in scadenza, il loro mandato finirà a maggio». Attualmente il costo della società è di circa 114 mila euro: 43 mila per il cda e 71 mila per il collegio sindacale.

«La legge di stabilità dello scorso anno», continua Deon, «cita criteri di contenimento dei costi e di razionalizzazione delle partecipate, oltre al fatto che il governo ha annunciato di voler cancellare tutti i cda delle società pubbliche, in favore di più economici amministratori unici». Il governo impone anche la dismissione delle partecipate, ma la Provincia considera Dolomiti Ambiente strategica. Ma per cosa?

«Presto (spero)», precisa Deon, «nascerà il Consiglio di bacino dei rifiuti tra tutti i comuni bellunesi e la Provincia vuole mettere a disposizione una società più snella, meno costosa e più efficiente. La mission di Dolomiti Ambiente non cambierà, continuerà a gestire il Maserot e a smaltire i rifiuti. Certo, il settore è parecchio in evoluzione e sicuramente ci saranno novità, ma finché non nascerà il Consiglio di bacino non se ne può parlare. Molti Comuni hanno cambiato società e metodo per la raccolta dei rifiuti. Secondo me la fusione di tutte queste società è un tema da discutere, raccolta e smaltimento possono stare sotto uno stesso tetto, ma è una mia opinione e aspetto il confronto con i sindaci».

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