Dolomiti ambiente: nel 2012 perdita di 600 mila euro
BELLUNO. Ammonta a 600 mila euro la perdita di Dolomiti Ambiente per il 2012. Una cifra che potrebbe mettere in difficoltà la vendita delle quote di proprietà della Provincia di Belluno, all’interno della società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti in montagna.
Andata deserta la gara dei mesi scorsi, ora palazzo Piloni sta raccogliendo le richieste di interesse. In Dolomiti Ambiente la Provincia detiene l’84.79% delle quote, mentre il 7.61% è di Bim Gsp e altrettanti di Aps. «Il valore della messa sul mercato delle nostre quote potrebbe subire una rivalutazione al ribasso rispetto a una base d’asta di 1.999.000 euro», dicono da palazzo Piloni. E questo non sarebbe positivo, visto che i soldi ricavati dalla vendita dovrebbe servire per altri interventi, in modo particolare opere sul territorio.
Sono già una decina, intanto, le domande di interesse pervenute agli uffici da altrettante ditte dell’area veneta, interessate all’acquisto: «A queste stiamo fornendo tutta la documentazione necessaria richiesta, tra cui anche il bilancio consuntivo, in cui si parla di questa perdita», dicono da palazzo. La notizia di questo disavanzo ha colto di sorpresa la Provincia: «Non ne sapevamo nulla e ci ha lasciato stupiti, visto che dalla società venivano soltanto segnali positivi. Ora, invece, scopriamo che c’è questa perdita, anche se si potrebbe pensare di coprirla con le riserve di bilancio».
A spiegare come stanno le cose è il presidente in scadenza della società, Giuseppe De Biasi. «La perdita è determinata in massima parte dal blocco tecnico e biologico, avvenuto nel primo semestre, dell’impianto di biodigestione del Maserot, che ha comportato una riduzione della produzione energetica inferiore a quanto preventivato nel business plan comportando con minori ricavi per 360 mila euro», dice De Biasi che prosegue: «A questo si devono aggiungere anche i 250 mila euro messi a bilancio per finanziare lo smaltimento di rifiuto umido giacente, che non siamo riusciti a inserire nel biodigestore. Ma non possiamo dimenticare che all’impianto si stanno conferendo minori quantità di rifiuto proprio grazie alla raccolta differenziata dei Comuni. In tre anni abbiamo perso 15 mila tonnellate di secco e quindi di entrate previste nel bilancio: siamo passati da 28 mila tonnellate nel 2010 a 18 mila nel 2011 ai 15.240 del 2012 e prevediamo di giungere a 14mila tonnellate quest’anno».
Per poter sopperire al minor conferimento, si dovrebbe pensare ad aumentare la tariffa: «Finora abbiamo operato con economie di scala, però non si può più farne. Anche se si potrebbe avviare una riorganizzazione dell’intera struttura societaria. Ma non spetta più a me dire ciò, visto che il 7 maggio ci sarà l’assemblea dei soci e il rinnovo delle cariche». (p.d.a.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi