Dolomiti Ambiente preoccupano i conti per il calo del secco

Il consiglio provinciale ha approvato il budget 2016 Deon: «Necessario contenere le spese anche del personale»
gian paolo perona- perona- camerra commercio-elezione della dmo
gian paolo perona- perona- camerra commercio-elezione della dmo

BELLUNO. Dolomiti Ambiente preoccupata per il calo della raccolta del rifiuto secco. Lo ha evidenziato il sindaco di Sedico, Stefano Deon, presentando in consiglio provinciale il budget 2016 della società che gestisce gli impianti di trattamento dei rifiuti del Maserot e di Pra de Anta. I ricavi previsti per il 2016 ammontano a 86.194 euro, «un dato positivo che denota una buona gestione», ha sottolineato Deon, che poi ha parlato anche dei ricavi - poco meno di 5 milioni di euro - derivanti dallo smaltimento dei rifiuti. «La società prevede il consolidamento dei dati positivi dell’esercizio 2015, malgrado le 10.330 tonnellate stimate di rifiuto secco da smaltire siano in riduzione rispetto allo scorso anno. Per questo motivo Dolomiti Ambiente sta cercando di razionalizzare le spese, a partire dai costi del personale e tramite l’incremento dei ricavi “da verde”, nonché delle spese generali di amministrazione e gestione in caso di trasformazione da spa in srl».

Bene, invece, i conti per Dolomitibus, che presenta un budget 2016 pari a 555.079 euro, in aumento rispetto al 2015. Un’annotazione: la bigliettazione elettronica potrebbe partire già da settembre, anche se in una modalità mista.

Votato, ieri, nel corso del consiglio provinciale, anche il nuovo regolamento per il comitato tecnico per la Valutazione di impatto ambientale e quello per la disciplina della caccia nelle riserve alpine della provincia di Belluno.

Le Riserve, secondo quanto dichiarato dall’assessore Pierluigi Svaluto Ferro, hanno voluto eliminare anche il fondo di solidarietà che veniva utilizzato per equilibrare le risorse tra una riserva e l’altra. Su questo punto, il consigliere Ezio Lise è intervenuto, dicendosi dispiaciuto «che si perda una opportunità di vecchia data come il fondo di solidarietà, facendo di fatto un passo indietro. Ma se questo è quello che vogliono le riserve, non possiamo fare altro che accettarlo».

La parte finale del consiglio ha visto protagonista la presidente Daniela Larese Filon, che ha voluto informare i presenti - su richiesta di due mozioni presentate dal consigliere Valt (del Bard) - sulla situazione della Provincia all’interno dell’Euregio.

«Si tratta din una entità politica di cui per ora non possiamo far parte, visto che non abbiamo le risorse economiche per aderirvi. Infatti, nell’ultimo incontro abbiamo saputo che le tre province di Bolzano, Trento e del Tirolo mettono ogni anno 200 mila euro, oltre a un milione ciascuna per i progetti di respiro europeo».

Per quanto riguarda, invece, l’Eusalp, la macroregione alpina europea, Larese Filon ha precisato di aver chiesto di poter ottenere una sede operativa anche a Belluno.

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