Dolomiti Emergency acquista quattro droni per il soccorso in montagna

Saranno consegnati alla Delegazione del Cnsas e serviranno per intervenire in luoghi impervi o in zone pericolose nella ricerca di feriti e dispersi 

Quando nel soccorso in montagna ci si trova a intervenire in luoghi difficilmente raggiungibili o in zone pericolose la tecnologia può dare un aiuto importante. Stiamo parlando dell’utilizzo di droni per cercare dispersi, trasmettere immagini dell’area interessata e raggiungere più facilmente la meta esatta. Anche il Soccorso alpino bellunese scende in campo per far cooperare uomo e macchina e rendere ancora più incisive e dettagliate le operazioni di salvataggio.

La II zona delegazione Dolomiti bellunesi si doterà infatti a breve di quattro droni per il supporto alle operazioni di ricerca e soccorso delle persone in ambiente impervio e ostile, sia d’estate che d’inverno.

L’acquisto della dotazione tecnologica e i corsi di formazione per conseguire l’attestato di pilota sono possibili grazie a un contribuito che il Soccorso Alpino ha ricevuto da Dolomiti Emergency. Sul tavolo quasi 51 mila euro.

Lo stanziamento è stato deliberato mercoledì sera durante il direttivo della Onlus, «nata in provincia con lo scopo di sostenere e migliorare il modello di soccorso e intervento di emergenza in territorio montano», ricorda la presidente, Laura Menegus.

«Siamo quindi più che soddisfatti di poter andare incontro alla necessità del Soccorso Alpino di dotarsi di tecnologie all’avanguardia. Senza dimenticare che l’utilizzo di queste innovative strumentazioni, oltre a rendere più efficaci le operazioni di soccorso, limita al massimo l’esposizione al rischio delle varie squadre a terra e in volo».

Gli investimenti per il 2018 programmati dalla II zona delegazione Dolomiti bellunesi si rifanno al progetto “Sherpa”, nato con la collaborazione del Cai e il supporto di università italiane e straniere. In provincia si procederà per step e la prima fase prevede l’acquisto di modelli di droni di piccole dimensioni e che possiedono, allo stesso tempo, caratteristiche ottimali in termini di volato e dotazione tecnica.

«Stiamo raccogliendo i frutti di due anni di lavoro», aggiunge la Menegus, «e questo ci permette di dare un aiuto in più alle realtà del territorio. Risorse maggiori arrivano dalla crescita esponenziale del numero di iscritti a Dolomiti Emergency, che oggi sono 14 mila (due anni fa erano 10 mila, ndr) e anche dal “5 per mille”: il dato 2018 è di 38 mila euro, quello del 2017 era di 33 mila». Dolomiti Emergency parteciperà alle celebrazioni a Pieve per 30° compleanno dell’elisoccorso e sul tema sta organizzando un convegno che si terra a Roma, molto probabilmente in autunno. «L’obiettivo è sensibilizzare la politica nazionale sulle problematiche degli ostacoli al volo», dice ancora la Menegus. Degli aspetti organizzativi si sta occupando il deputato cadorino Luca De Carlo, che è anche consigliere di Dolomiti Emergency. —

 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi