Dolomiti Unesco e autobus nel segno della tutela

In piazza ad Auronzo la cerimonia per i dieci anni del riconoscimento mondiale. L’assessore De Berti: «Abbiamo il gravoso compito di conservare l’ambiente»

AURONZO

Responsabilità. È stata questa la parola più sottolineata, ieri in piazza Santa Giustina ad Auronzo, in occasione della cerimonia per festeggiare il decennale del riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità Unesco, riconoscimento che proprio ad Auronzo ebbe la sua celebrazione, con l’intervento dell’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

«Voglio ricordare le due parole chiave pronunciate in quel 2009 dal presidente Napolitano: inscindibilità e responsabilità», ha affermato nel suo intervento il sindaco di Auronzo, Tatiana Pais Becher. «Inscindibilità di un territorio rispetto agli altri territori del nostro paese, responsabilità che dobbiamo avere tutti nel conservare un patrimonio, il nostro splendido ambiente, che tutto il mondo ci invidia».

Il primo cittadino ha anche ricordato le iniziative messe in campo dal comune in questi dieci anni per la valorizzazione del marchio Unesco e rivolto un pensiero all’ex presidente della provincia, Sergio Reolon, «che tanto ha creduto e tanto si è speso per questo riconoscimento».

«Le Dolomiti sono un patrimonio dei bellunesi e dei veneti ma anche di tutto il mondo» così Elisa De Berti, assessore ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti della Regione Veneto. «Abbiamo un compito gravoso e importante, quello di conservarlo».

L’iniziativa dell’amministrazione comunale di Auronzo è stata pure l’occasione per presentare due autobus di Dolomiti Bus spa, socio sostenitore della Fondazione Dolomiti Unesco, logati con il claim “Take care of our planet” (Abbi cura del nostro pianeta) e per la “prima” della proiezione del documentario “Dolomitibus. C’era una volta la corriera”, realizzato da Giovanni Carraro.

«Si tratta di un documentario che vuole raccontare il dietro le quinte della storia e del presente di Dolomiti Bus, un’azienda a maggioranza pubblica che ha fatto e continua a fare grandi investimenti per garantire una mobilità che sia sicura e sostenibile» ha affermato il presidente di Dolomiti Bus, Andrea Biasiotto. «Attraverso i nostri mezzi vogliamo anche promuovere il nostro territorio: in questo senso si spiegano, ad esempio, le grafiche dedicate alle Tre Cime di Lavaredo o quelle a sostegno della ricostruzione dei Serrai di Sottoguda».

All’iniziativa auronzana sono intervenuti anche Cesare Lasen, per la Fondazione Dolomiti Unesco e Natalia Ranza, amministratore delegato di Dolomiti Bus. Tra i diversi momenti, c’è stato anche un riconoscimento, da parte del presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo Oscar De Bona e da parte dell’amministrazione comunale, a Gianfranco Perin De Iaco, emigrato in Svizzera negli anni Cinquanta e rientrato ad Auronzo dopo quarant’anni, dopo aver dato vita a un’attività gestita ora dai figli. —

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