Dolomiti Unesco: «La Fondazione è come un fantasma»

Le categorie economiche sul piede di guerra «In tre anni neppure un progetto, meglio chiuderla»
Di Paola Dall’anese
Cortina d'Ampezzo, Corso Italia. Municipio vecchio, uffici pubblici del Comune di Cortina d'Ampezzo
Cortina d'Ampezzo, Corso Italia. Municipio vecchio, uffici pubblici del Comune di Cortina d'Ampezzo

BELLUNO. La Fondazione Unesco esiste ancora? A chiederselo sono in tanti in provincia di Belluno, visto che di progetti per la promozione delle Dolomiti ad oggi se ne sono visti davvero pochi. Anzi, da quando direttore e presidente (l’ex assessore prvinciale Vettoretto) se ne sono andati, della Fondazione non se n’è saputo più nulla.

«Se la Fondazione sta lavorando, sicuramente i dirigenti non stanno coinvolgendo il territorio bellunese. Quello che abbiamo davanti è il vuoto assoluto», dichiara il presidente dell’Ascom, Franco Debortoli. «Sono tre anni che abbiamo il titolo di patrimonio dell’umanità, ma nulla è stato fatto. Può essere una mia mancanza, ma non francamente non ho visto neppure l’ombra di un’azione concreta elaborata dalla Fondazione. Eppure di turismo, visto come vanno le cose, c’è estremo bisogno». «Questo contenitore così importante va riempito di contenuti», precisa il direttore Ascom, Luca Dal Poz: «Se non lo facciamo crescere, il bollino di qualità che abbiamo non serve a niente. Se la Fondazione sta lavorando, lo sta facendo nell’assoluto silenzio».

Parla di una ricaduta “sconosciuta” del titolo Unesco lo stesso presidente degli albergatori, Gildo Trevisan: «Le aspettative quest’anno per il turismo non sono delle migliori, il turismo qui è poco internazionalizzato, eppure per poter dare slancio basterebbe incrementare i turisti stranieri. Per quanto riguarda la Fondazione Unesco, come spesso accade quando ci sono troppe sicure, la macchina fa fatica a partire».

Ma servirebbe anche la volontà di collaborare con il territorio. Ci sono realtà, infatti, che potrebbero fare qualcosa per far conoscere questo patrimonio naturale, ma quando chiedono dei contributi per operare, si sentono rispondere che di soldi non ce ne sono. È il caso della manifestazione “ DoloMie”, organizzata per il 23-24 giugno al parco di Vallesella, per l’anniversario della proclamzione. Durante la due giorni saranno proposte numerose attività gratuite, in collaborazione con la provincia di Pordenone e il museo di Trento. «Vogliamo diffondere la conoscenza delle numerose ricchezze geologiche, paesaggistiche e naturali che il territorio riserva, facendo crescere il sentimento di amore e protezione», dicono gli organizzatori dell’evento. «Avevamo presentato il progetto alla Fondazione Unesco per ottenere un contributo, come era accaduto l’anno scorso, ma la richiesta è stata bocciata. Ci hanno detto che non possono sostenerci, perché stanno lavorando in direzione diverse». Quali siano queste direzioni, però, non è dato sapere. «Per fortuna», continuano gli organizzatori, «abbiamo il contributo del Consorzio Bim, del Comune di Domegge e la disponibilità a sostenerci da parte della Cm del Centro Cadore e del Comune di Calalzo».

Protesta per la mancanza di attivismo della Fondazione anche il presidente del Consorzio Dolomiti, Gino Mondin: «Sono stati buttati via tre anni». E lo stesso vale per il capo dell’Uapi, Luigi Curto: «Non vorrei che, visti gli scarsi risultati, la presidenza fosse trasferita altrove». Insomma, Fondazione Unesco, se ci sei batti un colpo.

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