Dolomitibus, la Provincia cerca la soluzione

Ieri in Regione si è parlato dei tagli ai trasferimenti che comporteranno un aumento dei biglietti
roberto padrin
roberto padrin
BELLUNO. Veneto strade e trasporto pubblico locale sotto la lente. L’assessore regionale Elisa De Berti ieri ha incontrato i rappresentanti delle Province e di alcuni Comuni veneti per discutere di trasporti. L’argomento contingente è quello dei tagli ai finanziamenti per il trasporto pubblico.


Lo Stato ha ridotto il Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, destinando meno risorse alle Regioni. Il Veneto si è trovato con circa dieci milioni di euro in meno, e ha quindi dovuto aggiornare il riparto dei fondi per le varie aziende di trasporto. Dolomitibus si è trovata con una brutta sorpresa: una riduzione, rispetto al 2016, di 412.717,59 euro.


Socio di maggioranza dell’azienda bellunese è la Provincia, che ieri era a Venezia con il consigliere delegato ai trasporti, Roberto Padrin. «L’assessore De Berti ci ha comunicato che con l’assestamento di bilancio della Regione si dovrebbero recuperare un paio di milioni di euro, ma il taglio per la nostra regione è stato di 10 milioni», spiega Padrin. «Le Province hanno chiesto alla Regione stessa di coprire con risorse aggiuntive l’entità del taglio fatto dallo Stato».


Dolomitibus nei giorni scorsi ha inviato un documento alla Provincia, con alcune ipotesi per fronteggiare la riduzione dei trasferimenti. Si parla di aumentare le tariffe dei biglietti. «Decideremo martedì», continua Padrin. «Cercheremo una soluzione di compromesso, per evitare di togliere servizi e cercando di non aumentare tutte le tariffe».


Intanto, però, la Regione ha intenzione di presentare entro la fine dell’anno una proposta di sistema tariffario regionale integrato. Resta da capire come questa proposta inciderà nel Bellunese, dove le tariffe per il trasporto pubblico sono più basse rispetto alle altre aziende del Veneto.


La gara per il trasporto in provincia.
Infine, «entro il 31 dicembre dobbiamo fare l’avviso per la gara del trasporto pubblico locale», conclude Padrin. O meglio: la Provincia deve decidere se mettere a gara il servizio, quando scadrà l’appalto a Dolomitibus (2019) oppure se continuare con una gestione in-house. Va da sè che fare una gara significherebbe aprire le porte degli autobus anche ad aziende non bellunesi, perché a quel punto qualunque azienda potrebbe partecipare. Anche su questo bisognerà discutere.


Veneto strade.
«I soldi fino alla fine del 2017 ci sono», conclude Padrin, «ma dobbiamo iniziare fin da subito a ragionare sul 2018. L’obiettivo rimane quello di assicurare la manutenzione sulle strade e il lavoro ai dipendenti». Anas e Regione si stanno parlando e resta in ballo il trasferimento delle strade di cui tanto si è parlato. Ma nel discorso si innesta anche un ragionamento sulla riclassificazione delle strade. Gli scenari sono aperti.
(a.f.)


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