Dolomitibus, la questura chiede immagini e registri

In via Col da Ren calma apparente dopo il caos di venerdì. Dissapori tra i sindacati, la Cisl: «Siamo delusi dai colleghi»

BELLUNO. La calma dopo la tempesta. Ma è una quiete apparente quella che ha seguito il caos di venerdì mattina, quando centinaia di studenti sono rimasti a piedi per il blocco dei mezzi di Dolomitibus, fermi nei depositi di Belluno e Feltre a causa di due corriere che ne impedivano l’uscita. Ieri, nonostante stia continuando lo sciopero bianco, il servizio è stato regolare. Il fatto però ha lasciato strascichi pesanti fuori e dentro l’azienda.

La Questura sta indagando sugli atti vandalici che hanno causato il blocco: l’autobus nero simbolo della protesta era stato posizionato all’ingresso del deposito di via Col da Ren e le valvole degli pneumatici, che erano stati sgonfiati, risultavano manomesse. Ora gli inquirenti hanno chiesto di poter visionare le immagini della videosorveglianza per trovare l’autore del gesto. Le ipotesi di reato spaziano dal danneggiamento all’interruzione di pubblico servizio. La Questura chiederà ai dirigenti di Dolomitibus anche come sono regolati gli ingressi e le uscite dal piazzale di personale e mezzi controllando, ad esempio, i badge in uso ai dipendenti.

Dopo l’accaduto il clima in azienda è tutt’altro che disteso. «Ci si sta rendendo conto della gravità di quanto è successo» spiega Fabio Mosca delle Rsu, «e di cosa ha comportato questo atto». Le Rsu domani incontreranno in Provincia il commissario per discutere del futuro dell’azienda. Nel frattempo l’amministratore delegato di Dolomitibus Paolo Rodighiero sta valutando quali azioni intraprendere. «La questione è molto delicata» spiega, «sto riflettendo sull’accaduto perché voglio prendere una decisione ponderata». I danni materiali non sono ancora stati quantificati. «Ma i disagi maggiori li hanno subiti gli utenti» spiega, «quelli registrati dall’azienda sono una componente minore».

Anche i sindacati, che si sono dissociati dal gesto vandalico, si stanno preparando all’incontro di domani. Ma le posizioni unitarie che hanno portato allo sciopero bianco iniziano a vacillare. «Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà per come sono state gestite le cose» spiega Rudy Roffarè, segretario Cisl di Belluno con delega ai Trasporti, «siamo delusi dall’atteggiamento di qualche collega. Noi siamo sempre stati per l’andare al “vedo” e capire quali sono le proposte in termini di strategie ed investimenti».

La Uil ha «grossi dubbi» sull’entrata dei nuovi soci privati sotto il marchio di Cortina Express. «Non pensiamo siano affidabili» spiega Maurizio Boaretto della Uil Trasporti. La Cgil opta per la prudenza: «aspettiamo l’incontro con la Provincia per capire realmente le loro idee» spiega Alessandra Fontana, «vogliamo confrontarci nel merito».

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