"Dolomitic water park", a Longarone un parco da 15 milioni
LONGARONE. Al via i lavori preliminari per il progetto “Dolomiti Water Park” ovvero la creazione di un grande polo longaronese per gli sport acquatici.
L'ambiziosa impresa, con un investimento stimato in 15 milioni di euro, sorgerà dalle strutture dell'ex ditta Sep in zona industriale di Codissago, ormai in decadenza, nell'estremità del ponte Campelli. Oltre 2000 metri quadri saranno coinvolti in un centro che offrirà una scuola di rafting, un corso di slalom per canoe, arrampicata indoor e outdoor, surf e nuoto di fondo, ma anche palestra, ristoranti, bar un area commerciale con prodotti tipici del territorio e attrezzature del settore, parco e zona per grandi eventi come concerti.
Motore dell'iniziativa è l'imprenditore Mario Confalonieri, titolare della ditta Cdr srl di Segrate nel milanese, già proprietario dei vecchi stabilimenti Sep e costruttore anche della vicina Ceb. «Da qualche mese sono partiti i primi lavori» racconta Confalonieri «che consisteranno nel cambio di destinazione da area industriale a zona sportiva e ludica con tutti i necessari permessi per la sicurezza, la costruzione sull'alveo del Piave e altro. Per fortuna abbiamo il pieno sostegno dell'amministrazione comunale con aggiornamenti periodici con il sindaco Roberto Padrin e la collaborazione con tutti i vari uffici. Tra qualche mese contiamo dunque di partire con la fase dei lavori vera e propria che durerà circa un anno e mezzo, ma prima appunto dobbiamo sbrigare tutte le pratiche burocratiche. Uno dei partner importanti è l'Università di Padova che ho voluto coinvolgere data la complessità a più livelli dell'opera. Ci sono infatti gli aspetti chimici della depurazione delle acque, quelli idraulici per sfruttare il corso del Piave e termici per sfruttare il calore a termoconduzione della vicina ditta Ceb, con cui stiamo chiudendo un accordo in questo senso».
Uno dei punti di riferimento che ha creduto al progetto è l'olimpionico Daniele Molmenti, oro nel kayak a slalom a Londra nel 2012: «Molmenti non è solo un testimonial» continua Confalonieri «ma sarà anche protagonista della gestione del parco, dove diventerà istruttore dei vari corsi delle sue discipline, non appena avrà terminato la sua carriera agonistica. Abitando a Pordenone per lui questa zona non è molto distante. In questo momento lui e gli altri atleti sono ad allenarsi in Australia: oggi potrebbero essere qui perché questo polo sarà unico al mondo, aperto tutto l'anno con acqua riscaldata e adattabile a tutte le difficoltà tecniche. Stimiamo una presenza tra 80 e 120mila persone l'anno con tutto l'indotto connesso. Ho già un accorso con la Pro Loco Longarone e il suo predente Roberto Sant per lo spostamento e la gestione di un ufficio turistico in loco».
«Preciso che ci sarà attenzione e massimo rispetto per il territorio» conclude «vista la presenza della vicina diga del Vajont. Da queste acque vogliamo portare qualcosa di positivo: posti di lavoro in primis con priorità ai giovani dei paesi vicini e poi sviluppo e crescita in questa zona di passaggio strategica dove il turismo sportivo ha tante potenzialità, ma ancora poco sfruttate. Io ci credo e spero che altri sponsor possano aggiungersi».
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