Don De Luca nuovo esorcista della diocesi di Belluno-Feltre

L’attuale rettore  del santuario del Nevegal succede a don Pietro Bez  e don Aldo Giazzon alla cura degli indemoniati



Don Francesco De Luca, rettore del santuario del Nevegal, è il nuovo esorcista della diocesi. Sostituisce don Pietro Bez e don Aldo Giazzon. Si tratta di un ministero ecclesiale molto delicato, che riguarda i cosiddetti indemoniati. Tanto “cosiddetti”, che il vescovo stesso, mons. Renato Marangoni, consiglia prudenza. «Riguarda l’esercizio del ministero che molti chiamano “di consolazione” e che, a volte, necessita anche di un vero e proprio “esorcismo”», mette le mani avanti il vescovo. «Non è un ministero facile e va esercitato con consapevolezza, sapienza e prudenza», afferma ancora il vescovo.

Dopo aver ringraziato don Bez e don Giazzon per aver svolto questo servizio per lungo tempo, spiega che li ha sollevati in considerazione della loro età, e fa sapere di aver appunto nominato De Luca, che però non sarà solo. «È necessario provvedere a un’équipe di persone preparate e competenti che lo possa coadiuvare. Si cercherà nei prossimi giorni di far fronte a questa esigenza», insiste il vescovo, lasciando intendere che probabilmente cercherà la collaborazione anche di laici. Marangoni, però, va oltre. «Chiedo a tutto il presbiterio di avere l’attenzione a indirizzare a don Francesco eventuali fedeli appartenenti alla nostra diocesi e solo dopo attenta e seria valutazione della condizione di necessità», afferma. «Ordinariamente la cura e l’esercizio della “consolazione” verso le persone che manifestano forme di disagio interiore sono affidati a tutto il presbiterio. In questo modo il ministero svolto dall’esorcista è reso possibile e sostenuto dalla collaborazione di tutto il presbiterio».

Intanto, concludendo il convegno diocesano svoltosi domenica pomeriggio a Longarone, mons. Marangoni ha annunciato l’avvio della visita pastorale alla diocesi. Dalla prossima quaresima incontrerà, anzitutto, il consiglio pastorale, parrocchia per parrocchia, in modo da farsi un’idea della situazione di ciascuna comunità. «Non sarà una visita esclusiva del vescovo alla comunità, ma una “visita con la comunità”, un appuntamento che la comunità parrocchiale prende con se stessa», ha puntualizzato Marangoni.

Al convegno hanno partecipato 450 persone, presso Longarone Fiere. «Finora diamo i sacramenti a tutti e il Vangelo a pochi: dobbiamo imparare a dare il Vangelo a tutti e i sacramenti a pochi», ha detto Enzo Biemmi, il relatore che ha introdotto i lavori. «In questi anni di passaggio, nelle parrocchie», ha sottolineato, «è necessario accompagnare la transizione da una fede di tradizione a una più consapevole, senza recriminare: non si tratta di cacciar via chi ancora chiede i sacramenti, ma accompagnare la gente che chiede i sacramenti verso la fede». —

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