Don Lio si sente in pericolo a Domegge. Fedon: «Faremo il possibile»
DOMEGGE. Tutti benvenuti a Domegge. Figurarsi don Lio Gasparotto. Ma per non correre rischi, lunedì si farà una riunione in municipio per decidere eventuali iniziative necessarie a rendere sereno il soggiorno del parroco della Madonna della Salute di Marghera. Parroco che il 26 luglio dell’anno scorso aveva subito un tentativo di aggressione da parte di due cadorini, che poi l’avevano inseguito e fatto cadere, mandandolo all’ospedale con tre costole fratturate.
«Garantiremo il massimo della nostra ospitalità, come al solito», sottolinea il sindaco Lino Paolo Fedon, «abbiamo una lunga tradizione in questo senso e non può certo essere un episodio isolato, per quanto molto spiacevole, a guastarla. Dopodomani mi vedrò con il resto della giunta, per valutare adeguatamente la situazione e intraprendere eventuali azioni».
Don Gasparotto ha chiamato sia il primo cittadino che i carabinieri, per chiedere protezione, in vista del suo arrivo in giornata, insieme con una comitiva di giovani.
L’esperienza di un anno fa con i due cadorini è stata molto pesante e gli è costata più di venti giorni di malattia, originando due processi per i suoi aggressori: uno per ingiurie e minacce, davanti al giudice di pace e l’altro per lesioni personali colpose, in tribunale.
Intanto, qualcosa di nuovo è già stato messo a punto: «Da parte nostra c’è la più grande buona volontà e lo dimostra il fatto che abbiamo già messo a disposizione di questi ragazzi un campetto per le loro giornate più rumorose, tra il palasport Cian Toma e la tensostruttura».
La casa per le vacanze, invece, è in pieno centro, a contatto con vicini di casa più o meno tolleranti: «So dell’esistenza di un progetto che prevede la creazione di un salone, che dovrebbe permettere di limitare i rumori all’esterno. Anche questa può essere una buona soluzione. Di fatto, non capisco perché nella frazione di Grea non ci siano problemi di convivenza tra residenti e ospiti, e in centro sì».
Gigi Sosso
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