Dona gli organie salva una vita

Prelievo multiorgano a Feltre, rene e fegato già trapiantati
FELTRE.
Il terzo prelievo multiorgano dell’ultimo biennio è avvenuto nei giorni scorsi quando, dopo il decesso di un paziente di 62 anni per emorragia cerebrale, sono arrivate in ospedale tre equipe del Veneto. Oltre agli organi, fegato e reni espiantati dall’equipe di Padova e da quella di Treviso, sono stati prelevati anche i tessuti, come bulbi e cornee, ossa e pelle.

L’autorizzazione all’espianto, da parte della famiglia del paziente deceduto, è valorizzata dall’Usl di Feltre, a partire dal direttore medico di ospedale Lorenzo Tognon che loda la generosità dei congiunti. Il prelievo permetterà di ridare vita e speranza a persone affette da varie patologie: alcune infatti potranno riprendere la vista, altre potranno trarre beneficio dal prelievo delle ossa o potranno guarire da gravi ustioni. Ci sono due pazienti che possono interrompere la dialisi riprendendo la funzione renale visto che i reni, prelevati dall’équipe di Treviso, sono stati trapiantati l’uno al paziente del Ca’ Foncello e l’altro a quello di Padova.

Nella notte dell’espianto, il fegato è stato immediatamente trapiantato ad un paziente di Padova al quale si è salvata la vita. L’attività di prelievo ha visto coinvolto il personale di diverse unità operative, in particolar modo dell’anatomia patologica, dell’anestesia e rianimazione, diretta dal primario Antonio Digito da sempre impegnato con la sua équipe in azioni di sensibilizzazione sull’importanza della donazione anche da vivente, e della chirurgia.

L’Usl 2 spicca quanto ad attività di raccolta di multitessuti, come cornee, tessuto muscoloscheletrico, vascolare e cute. Ossa e varici, ad esempio, sono da record. Il 2008 è stato l’anno d’oro per i tessuti che si concentrano alla banca delle ossa di Treviso e alla banca degli occhi di Mestre. Le cornee prelevate sono state 74 e i bulbi oculari 64, mentre i trapianti multitessuto sono stati quattro. Per quanto riguarda le teste femorali da vivente, si è arrivati a 38, mentre per le safene (utilizzate per la rivascolarizzazione di organi e tessuti tramite by-pass) si sono superate le cento.

Fra gli ospedali di tutta Italia che fungono da centri di raccolta per i tessuti omologhi, Feltre con 143 safene ha superato di gran lunga Ancona, il Policlinico di Milano, Treviso, Udine, Vicenza e Verona, ed è seguito solo da Cittadella. E’ infatti sulla donazione di tessuti da vivente che l’Usl 2 si guadagna il primato grazie anche al lavoro di sensibilizzazione esteso ai reparti e alle famiglie, da parte del coordinamento locale diretto dal medico anestesista Nigi Facchin e dalla caposala Loredana Slongo.

Anche le teste di femore donate da vivente al quale viene fatta la protesi d’anca, sono aumentate esponenzialmente negli anni: dalle due del 2003 si è progressivamente passati alle 41 del 2004 e alle 47 del 2005 fino ad assestarsi sulle 40 dell’ultimo triennio compreso il 2008. Questi numeri dipendono dagli interventi chirurgici per gli interventi programmati ai fini della ricostruzione dell’anca in ortopedia e quindi possono subire qualche oscilalzione. Quel che conta, confermano i coordinatori del gruppo locale trapianti, è che le opposizioni alla donazione negli ultimi anni sono state uguali a zero. Il fatto curioso è che alla banca di Treviso, dove si raccolgono i tessuti ossei, si deve far domanda dei frammenti richiesti per l’intervento. E questi non sono gratis, né si fanno sconti nemmeno alle Usl più virtuose in termini di donazione

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