Donate al museo le armi sequestrate

La collezione bellica di Campo di Alano arricchita da baionette e fucili trovati ad un pensionato bloccato a Tessera
Di Francesco Furlan

ALANO DI PIAVE. È una vicenda che parte nel 2011, con un’anziano fermato al Marco Polo di Tessera con una pistola nella valigia, e che si è conclusa ieri all’aeroporto con il dirigente della polizia di frontiera, Riccardo Tumminia, che ha consegnato al sindaco di Alano di Piave, Serenella Bogana, una vasta collezione di armi della prima guerra mondiale.

Ci sono baionette, bombe a mano e fucili, che andranno a finire nel museo dei di Campo di Alano dedicato alle due guerre mondiali.

Una storia che nasce - come si diceva - a fine settembre del 2011 quando ai controlli dei passeggeri viene fermato un pensionato di 74 anni di Cornuda, un ex imbianchino, pronto a partire per Cagliari nella cui valigia - quella destinata alla stiva - viene intercettata una pistola, una beretta 7,65.

Un ritrovamento che ha fatto scattare la procedura d’allarme e di fronte al quale l’anziano si è giustificato spiegando che, dovendo fermarsi per alcune settimane di vacanza in Sardegna, gli sarebbe tornata utile. Dopo il ritrovamento dell’arma è scattata la perquisizione a casa dell’uomo, dove gli agenti della polizia di frontiera hanno trovato un vero e proprio arsenale, composto però di pezzi d’epoca delle due guerra mondiali, soprattutto della prima.

Tra questi 30 baionette, 44 bombe a mano, 2 tubi esplosivi, 120 proiettili, un caricatore Fiat per mitragliatrice, e ancora 12 bombe a mano austro-ungariche, tre pistole, due fucili e una sciabola.

Tutti pezzi che l’anziano aveva raccolto per passione - tanto che è uscito indenne dal procedimento penale a suo carico della Procura di Treviso - e che però sono stati confiscati dalla polizia di frontiera.

«Armi che rappresentano e ci parlano di una parte importante della nostra storia e che ora potranno essere esposte al museo di Alano di Piave», ha spiegato il dirigente Tumminia durante la simbolica cerimonia di consegna, «come simbolo di pace».

Il giudice trevisano Umberto Donà ha deciso quindi di dare parare positivo all’istanza presentata dal sindaco di Alano di Piave con l’associazione degli amici del museo storico, per i quali ieri c’era il presidente Luca Turchetto.

«Ringraziamo la polizia per il trasferimento di questi importanti documento storici», dice il sindaco Serenella Bogana, «che verranno allestititi in una nuova ala del museo che contiamo di aprire prima dell’estate, queste armi sono importanti per la trasmissione della memoria ai più giovani».

Una considerazione che condivide anche il dirigente della polizia di frontiera Turchetta: «Questa armi, che una volta erano usate per sparare, adesso verranno usate per raccontare la storia».

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