Donatori, 60 anni di impegno

L’assemblea Afdvs apre le iniziative per l’anniversario della sezione di S. Giustina

SANTA GIUSTINA. L’assemblea dei soci ha segnato l’inizio ufficiale del sessantesimo anno di attività della sezione “Giovanni Magnani” di Santa Giustina dell’Associazione feltrina donatori volontari di sangue. Un traguardo che, come auspicato anche dal sindaco un anno fa, si vuole non far passare sotto silenzio, ma far diventare occasione di recupero della memoria per portare avanti con le nuove generazioni l’esempio dei pionieri.

La serata è cominciata con la messa a Formegan, celebrata da don Bernardo D’Agostini che, come ex donatore, ha mostrato anche in questa occasione grande conoscenza e sensibilità per questo gesto, sottolineando come la generosità nel donare sangue possa avere un valore che lo assimila al passaggio della Porta Santa.

Durante la cena, invece, accanto all’approvazione dei bilanci, il presidente di sezione Paolo Perot ha anche sottolineato come siano importanti i numeri raggiunti: 15 nuovi giovani che hanno donato e 284 donazioni conseguite, questo nonostante che il passaggio di consegne tra il dottor Di Mambro, in pensione da giugno con il dottor Petrullo, e la dottoressa Ersilia Barbone abbia portato qualche disguido.

Per l’anno in corso, assieme alle visite delle ultime classi della scuola media al Centro trasfusionale, ci si sta organizzando per una celebrazione, appunto, dei sessanta anni di vita operativa che, oltre a lasciare un ricordo tangibile, possa essere una testimonianza della generosità di molti anonimi cittadini, con l’intento che riesca a far crescere la comunità tanto da sensibilizzare i più giovani, cui spetta il compito di raccogliere il testimone. Così è stato bandito un concorso per un racconto, un’intervista, ma anche dei fumetti o delle vignette che saranno poi raccolti, anche grazie alla collaborazione del Comune, in una piccola pubblicazione.

Soddisfazione per l’opera svolta dal sodalizio è stata poi espressa da sindaco Ennio Vigne, che ha ringraziato tutti i donatori, che risultano essere il 5,77% della popolazione del comune, ovvero un 1,5 % in più della media regionale e nazionale. Vigne ha assicurato sostegno sia per l’eventuale pubblicazione per il 60° sia per le premiazioni quinquennali, con ogni probabilità rinnovate nel metodo.

Il presidente della Fidas feltrina Saverio Marchet ha affrontato l’argomento del cambiamento nelle metodologie di donazione e nella salvaguardia del sangue, cosciente che ogni cambiamento comporta aspetti che giudichiamo positivi e altri che sembrano negativi, cosa dovuta alla rottura delle tradizioni nell’operare.

Importante si sta dimostrando lo strumento della prenotazione, finora usato al 50% da parte di chi intende recarsi a donare, cosa che va incentivata per un obiettivo che giunga almeno all’80%.

Anna Apollonia

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