Donatori di sangue in pericoloso calo
BELLUNO. Carenza di vocazioni. Sono sempre meno le persone che si avvicinano all'Abvs e alla donazione di sangue.
I primi donatori sono diminuiti, rispetto allo scorso anno, del 16 per cento (erano 319 nei primi dieci mesi del 2013, sono 266 nello stesso periodo di quest'anno). Un calo che preoccupa la presidente dell'Abvs provinciale Gina Bortot, che aprendo i lavori dell'assemblea, ieri mattina, ha spiegato: «Questo dato è molto pericoloso e al momento non c’è soluzione. Dobbiamo confrontarci per trovare un modo efficace per avvicinare nuovi donatori». Fondamentale, considerando che ogni anno l'Abvs perde 20 donatori per sopraggiunti limiti di età.
Non sono moltissimi, ma a queste venti persone vanno aggiunte quelle sospese temporaneamente dalla donazione: è vero che sono considerati donatori attivi, ma chi riceve una sospensione che supera i 24 mesi (per ragioni mediche) è difficile possa tornare a dare il suo contributo come donatore. Al momento i donatori attivi sono 6.121, 732 sono quelli temporaneamente sospesi per problemi medici (662) o per indisponibilità del donatore stesso (70). La durata della sospensione è varia: si va dai tre mesi all'anno, fino ai 24 mesi e oltre.
Il dato che preoccupa è proprio quest'ultimo: 334 donatori (su 732) sono sospesi per più di 24 mesi. Un numero che non viene coperto dalle nuove donazioni. Chi non ha mai donato il sangue e volesse ricevere informazioni può chiamare lo 0437 27700 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 10 o scrivere a info@abvs.it. Per quanto riguarda le donazioni effettuate, i dati al 31 ottobre permettono di stimare che alla fine dell'anno arriveranno a 9150, numero in linea con quelle dello scorso anno (9261).
Le operatrici dell'Abvs hanno effettuato 16.188 chiamate ai donatori per prenotare la loro donazione da gennaio al 31 ottobre. 8.160 sono andate a buon fine (è stata raggiunta la prenotazione). 334 donatori (4 per cento) si sono presentati al centro trasfusionale spontaneamente, senza passare attraverso il sistema di prenotazione.
Anche quest'anno il sangue prelevato ai soci Abvs bellunesi è andato ad aiutare le banche del sangue di alcune Usl in sofferenza: storico il sostegno a quella di Cagliari (in Sardegna la talassemia crea un duplice problema: chi ne è affetto ha bisogno di trasfusioni, i portatori sani non possono donare), alla quale sono state inviate 800 sacche di sangue in estate, e all'ospedale di Padova (oltre 400 sacche inviate negli ultimi mesi) ma quest'anno c'è stata un'emergenza anche a Verona: «Ci è arrivata la richiesta e in giornata abbiamo effettuato il primo invio di sangue», ha spiegato il dottor Stefano Capelli, direttore del servizio trasfusionale per l'Usl 1. «Anche se non si trattava di un invio programmato, siamo stati i primi a dare una risposta».
A Verona sono state inviate 150 sacche In chiusura di assemblea sono stati presentati gli ultimi sviluppi della ricerca condotta dalla Fondazione Tes sulla rigenerazione dei tessuti. I ricercatori hanno brevettato un materiale sintetico, biocompatibile e biodegradabile, che serve per far sviluppare il nuovo tessuto grazie ai fattori di crescita.
Al momento stanno lavorando sulla rigenerazione delle cartilagini, ma anche dei vasi sanguinei, dei nervi periferici, dell'intestino. Uno dei centri in cui sarà sviluppato il progetto (riservato a pazienti emofili e osteoartritici) è proprio il Sit (sevizio trasfusionale) del San Martino. Per questo l'Abvs provinciale ha deciso di assegnare alla Fondazione Tes, e alla dottoressa Elena Stocco che si sta occupando della ricerca, un contributo economico di 10 mila euro, per due anni. Cifra che sosterrà in parte le spese per la ricerca.
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