Il Cai di Feltre dona una carrozzina a una giovane donna malata di Sla

Grazie alla speciale carrozzina in dotazione al gruppo sarà esaudito il desiderio della 36enne Marta che vuole percorrere il Cammino di Santiago de Compostela

Raffaele Scottini
Il momento della donazione della carrozzina
Il momento della donazione della carrozzina

Tutto nasce da un sogno e dalla collaborazione del gruppo “Montagna che aiuta” del Cai di Feltre per esaudirlo: accompagnare con la joëlette (la speciale carrozzella da fuori strada a ruota unica per le persone con disabilità) a Santiago de Compostela una giovane di Udine, affetta da Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) insieme a due familiari.

Il gruppo “Montagna che aiuta” sarà formato da undici soci volontari, tra i quali un medico, una fisioterapista e persone operanti ed esperte nell’ambito della disabilità. Si daranno il cambio per portare la joëlette.

Verranno percorsi gli ultimi 120 chilometri del Cammino di Santiago di Compostela, in dieci tappe dall’8 al 18 maggio, con il supporto di un mezzo attrezzato. Partenza da Sarria, in Galizia, con la previsione di fare una media tra i dodici e i quindici chilometri al giorno.

Al termine di ogni tappa, il gruppo sarà ospitato in strutture accessibili a persone con disabilità. È un progetto al quale il Cai di Feltre sta lavorando ormai da un anno. Ad annunciarlo è il presidente della sezione Renzo Zollet: «Verrà presentato l’1 marzo all’istituto Canossiano».

La serata sarà intervallata dall’esibizione di tre cori e dall’illustrazione di cos’è la montagnaterapia.

Il desiderio di andare a Santiago de Compostela è quello di Marta, 36 anni di Udine, affetta da Sla. «Ha fatto il corso di studi per diventare medico con una ragazza di Valdobbiadene e la sua amica ha contattato il Cai di Feltre, sapendo che noi abbiamo questa possibilità di accompagnamento delle persone disabili con la joëlette e da lì è nato il progetto per arrivare a maggio di quest’anno a fare questo percorso», racconta il vicepresidente del Cai di Feltre Loris Vettoretti. «Siamo quattordici persone in totale, undici membri del Cai e tre familiari, lei, la mamma e la sorella».

Per capire se la cosa era fattibile prima di poterla programmare in maniera così impegnativa in Spagna, il Cai ha organizzato delle uscite, in valle di San Martino e percorrendo anche il tratto di un cammino in Friuli, il Cammino Celeste. «Con alcuni accorgimenti tecnici a cui abbiamo posto rimedio, adesso siamo pronti per partire. Abbiamo già definito tutto con gli alloggi che ci ospiteranno», spiega Loris Vettoretti.

«Otto persone viaggeranno in aereo per raggiungere il punto di partenza del cammino: loro tre naturalmente e cinque del Cai, mentre le altre sei partiranno da qui con un pulmino attrezzato che seguirà poi tappa per tappa i camminatori, di supporto per ogni evenienza, ad esempio in caso di maltempo, oppure per eventuali problemi di affaticamento, ma anche per fornire cibo, assistenza medica e quant’altro».

Due sponsor sostengono l’iniziativa, la ditta Aku che fornisce le calzature e la Karpos l’abbigliamento. Poi si stanno raccogliendo contributi per dare ulteriore supporto nella copertura dei costi.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi