Donazioni di placenta raddoppiate a Belluno e ora anche l’espianto dei polmoni
La direttrice Carraro: «Un’eccellenza che in periferia incontra la generosità delle donne bellunesi»
BELLUNO. Più che raddoppiate le donazioni di placenta. In aumento quelle di tessuti. E, novità assoluta, il Coordinamento Trapianti dell’Ulss è già in grado di effettuare il prelievo di polmoni in donatori a cuore fermo. Altro che sanità di periferia.
Questa è l’eccellenza, che in periferia incrocia la generosità di gente che sa donare. L’enfasi dell’Azienda sanitaria è più che motivata, nel rende pubblico il bilancio dei trapianti.
La placenta
Nei primi 7 mesi dell’anno ci sono state in provincia ben 17 donazioni di placenta. Più che raddoppiate rispetto all’intero 2020, riferiscono, con soddisfazione, dall’Ulss. È la dimostrazione ulteriore della generosità dei bellunesi nella donazione degli organi. Ben 200 i trapiantati, grazie a questi organi. E poi le donazioni di tessuti che migliorano la qualità di vita in particolari situazioni.
Il Coordinamento
Il merito è anche del team del Coordinamento Trapianti, attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette, per supportare queste attività, composto dal coordinatore Davide Mazzon, dai medici Mancini e Suman e dagli infermieri Eric Serafini, Laura Cancia, Susanna Resenterra, Gianni Camarotto, Cristina Zanella, Luigia Rasa.
Trapianto a cuore fermo
La direttrice generale Maria Grazia Carraro sottolinea, con particolare forza, la prospettiva del trapianto a cuore fermo, nuova frontiera della donazione, possibile, per l’appunto, anche in Ulss Dolomiti. Mazzon ricorda che nel 2021, infatti, il Centro Regionale Trapianti ha attestato la possibilità che presso la Ulss Dolomiti possa attuarsi il prelievo di polmoni in donatori a cuore fermo, una procedura di grande impegno clinico-organizzativo, da sviluppare con una perfetta integrazione fra i professionisti della ULSS 1 e in rete con il Centro di Trapianti del Polmone di Padova.
Generosità delle nuove mamme
Del tutto sorprendente la disponibilità di così tante donne a donare la placenta. «Un gesto di generosità tanto più significativo quando si riceve in dono la vita» sottolinea Carraro. L’Ulss 1 Dolomiti ha potenziato l’attività di informazione, sensibilizzazione e reclutamento delle donne che donano la placenta al momento del parto.
L’attività è stata sviluppata dal Coordinamento Trapianti in collaborazione, in particolare, con l’Ostetricia di Belluno. Da alcuni anni si è scoperto che, dalla placenta, può essere estratta la membrana amniotica, un prezioso tessuto ricco di cellule staminali e con importanti proprietà rigenerative, antiinfiammatorie e analgesiche che facilitano la guarigione e cicatrizzazione di ulcere, ustioni, ma anche di alcuni difetti dell’occhio.
«Donarla consente quindi di migliorare la qualità di vita di persone affette da patologie dolorose che affrontano cure piuttosto impegnative» sottolinea la dottoressa Carraro.
Come avviene il dono
Ovviamente la donazione di placenta è possibile per le mamme in gravidanze fisiologiche senza complicanze: in questi casi, i professionisti che le incontrano come l’infermiere del coordinamento trapianti, l’ostetrica o il medico informano le future mamme di questa opportunità e dei suoi benefici. Al momento dell'intervento, la placenta viene raccolta come da procedura, per salvaguardarne le proprietà benefiche e viene inviata alla Banca dei Tessuti di Treviso per essere trattata, conservata ed inviata ai centri utilizzatori.
Ospedali coinvolti
Il Coordinamento aziendale per i prelievi e i trapianti di organi e tessuti della Ulss 1 Dolomiti ha referenti in tutti e quattro gli ospedali: Belluno, Feltre, Agordo e Pieve di Cadore. È integrato nella rete trapianti regionale e nazionale e si occupa delle prime fasi del percorso che dalla donazione di organi e tessuti di una persona deceduta conduce al trapianto. Come opera il team Il team del Coordinamento individua le condizioni in cui è possibile una donazione, avvicina la famiglia della persona deceduta per verificarne la volontà espressa in vita, accerta l’idoneità alla donazione, organizza il prelievo e svolge tutte le attività che permettono di garantire qualità e sicurezza per i riceventi. Il Coordinamento si occupa anche della formazione e dell’aggiornamento del personale sanitario coinvolto in questo tipo di donazione, dell’assistenza alla famiglia per supportare la gestione del lutto e della sensibilizzazione della popolazione anche in collaborazione con le associazioni di volontariato come l’Associazione italiana donatori organi.
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