Donazzan e Ruffato: «Chiediamo le scuse dell’Alto Adige»
BELLUNO. Polemica doveva essere e polemica è. La mancata presenza di rappresentanti dell’Alto Adige alla cerimonia di Cima Vallona, stigmatizzata dal consigliere regionale Dario Bond nella stessa giornata di domenica, ha provocato ieri le reazioni della Regione, con gli interventi dell’assessore Elena Donazzan e del presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato.
«Sono a fianco del mio capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond nel chieder conto dell’assenza dei rappresentanti delle Istituzioni dell’Alto Adige nel corso della commemorazione di Cima Vallona», esordisce la Donazzan dopo che il capogruppo del Pdl in regione Dario Bond ha denunciato pubblicamente l’assenza delle Istituzioni altoatesine alla commemorazione di Cima Vallona. Domenica mattina autorità civili e militari hanno ricordato la strage del 25 giugno 1967 ad opera del Bas (Befreiungsausschuss Sudtirol) che costò la vita a quattro militari e il ferimento di alcuni altri. «Mentre Dario Bond presenziava al ricordo delle vittime di quel vile attentato perpetrato da terroristi separatisti anti-italiani, io ero sul Pasubio a ricordare chi l’Italia la fece con il sacrificio della vita», aggiunge l’assessore regionale.
«È intollerabile - prosegue Donazzan - che una Regione italiana guardi con benevolenza a quanti non hanno mai preso le distanze da quel vile atto di terrorismo che costò la vita a chi vestiva la divisa del nostro esercito in Patria».
«Dobbiamo pretendere scuse ufficiali per questa colpevole assenza. Scuse che devono essere formalizzate non tanto e non solo alla Regione Veneto, pur presente, ma soprattutto ai familiari di quei soldati, carabinieri, alpini, finanzieri e incursori dell’Esercito».
Sulla stessa linea il presidente del consiglio regionale Ruffato che giudica «grave» l’assenza degli altoatesini alla cerimonia di San Nicolò Comelico. «Fu un gesto doloroso, una pagina terribile della storia recente di questa regione» che il tempo non può dimenticare.
«Sorprende perciò che a distanza di 46 anni non vi sia stata una condanna unanime da parte di tutte le istituzioni della nostra Repubblica, indebolendo così la possibilità di superare ogni divisione. Spero che gli altoatesini facciano chiarezza perchè su questi temi non sono ammissibili atteggiamenti interpretabili nè indifferenza. Mi farò interprete presso le istituzioni altoatesine di questi sentimenti, che sono certo tutte le forze politiche della nostra regione condividono, nella convinzione che queste ferite devono essere ricucite nell’interesse delle nostre istituzioni e dei nostri popoli».
«Ha già la nostra firma assicurata. L’Italia dei Valori si unisce alla proposta ed alla richiesta compiute dal consigliere Bond. Le appoggiamo e le sosteniamo in tutto e per tutto». Così Gennaro Marotta, consigliere regionale di Italia dei Valori, appoggia Dario Bond. «Non è accettabile – prosegue Marotta – che delle istituzioni, che rappresentano tutti i cittadini, e non soltanto una parte di essi, si permettano di disertare la commemorazione di una strage. Ci uniamo alla richiesta di spiegazioni».
Va detto che solo il presidente del consiglio provinciale bolzanino Minniti in tutti questi anni si è presentato a Cima Vallona. E nessun altro.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi