Donna a processo per il testamento falso

L’eredità Gasperin vale oltre un milione di euro. Quattro capi d’accusa contro Dora Tres che ha già incassato i soldi
Di Irene Aliprandi
Il tribunale di Belluno
Il tribunale di Belluno

LENTIAI. Ammonta a circa un milione di euro l’eredità di Corrado Gasperin, oggetto di un doppio procedimento penale a carico di Dora Tres, classe 1969, residente a Lentiai. A fine novembre i due processi dovrebbero essere riuniti in uno solo, come richiesto nell’udienza filtro della settimana scorsa dall’avvocato Luca Dalle Mule, che assiste la parte civile, Enzo Carlin, primo cugino e erede di Gasperin.

La vicenda risale al 2010, anno della morte di Gasperin, che mancò il primo agosto. Qualche mese prima, il 29 gennaio, Dora Tres portò al notaio Zamberlan di Feltre un testamento olografo, apparentemente scritto a mano dal defunto. Scomparso senza lasciare eredi diretti (era vedovo, senza figli, nè fratelli, nè genitori), Gasperin aveva però diversi cugini (quarto grado): 4 da parte materna e 3 da parte paterna. Tra questi c’è Carlin, che il 9 agosto del 2010 si qualificò coerede legittimo nella dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, con la quale dichiarava di non essere a conoscenza dell’esistenza di un testamento, che però c’era. Il notaio lo pubblicò il 17 settembre e, dalla sua lettura, i cugini scoprirono che la Tres era stata dichiarata erede universale.

Colto dal dubbio, Carlin decise di sottoporre il testamento a un esperto grafologo, ctu del pm e della parte civile, perito che confrontando la scrittura del testamento con altri testi certamente attribuibili a Gasperin, ha dichiarato «la sicura apocrificità del testamento», cioè la sua falsità, affermando che: «l’imitatore è riuscito a riprodurre solo gli aspetti esteriori della scrittura del de cuius, non gli aspetti sostanziali del movimento».

Verso fine ottobre il cugino decise quindi di mandare due diffide: una alla Tres e l’altra all’Unicreditbanca di Lentiai, affinché non disponessero delle somme di denaro depositate e di proprietà di Gasperin.

Nè la banca nè la Tres diedero riscontro delle diffide e pochi giorni dopo la banca concesse alla Tres di prelevare 136 mila euro dal conto di Gasperin, più il deposito titoli (somma che non si conosce nel dettaglio ma si presume simile). Inoltre la Tres riscosse il premio della polizza vita, per altri 100 mila euro. Dell’asse ereditario fanno parte anche un immobile ad uso rurale, alcuni terreni agricoli e un’abitazione con autorimessa, tutti a Lentiai, immobili che insieme al conto corrente, ai titoli e alla polizza vita sommano un valore oltre il milione di euro.

Ora la Tres è imputata per falso in scrittura privata e contraffazione di testamento (atto pubblico) nel primo procedimento, mentre la seconda imputazione (dallo svolgimento più rapido perché è passata dal gip)è per appropriazione indebita, falso ideologico perché in qualità di custode giudiziario con obbligo di rendiconto omise di includere il saldo iniziale nel conto Unicredit, dichiarando solo quanto rimase dopo il suo prelievo (1.223,55 euro più altrettanti in titoli) e tacque sull’esistenza di una polizza vita.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi