Donna in auto sulla 51 ignora l’alt della polizia e tratta male gli agenti
LONGARONE. Inseguita dalla polizia per 4 chilometri. L’automobilista Caterina Ponzano se la sarebbe cavata con il pagamento di due ammende per aver ignorato l’alt della pattuglia e la velocità non adeguata, ma dopo essersi fermata si è messa in guai più seri: un processo penale per violenza o minaccia a pubblico ufficiale. Dopo la notazione di servizio è partita una querela.
La volante era parcheggiata all’altezza di Faè, nel comune di Longarone, per un posto di controllo. Uno dei due operatori ha esposto la paletta per fermare una Polo scura, in un giorno di traffico di rientro dopo le festività di Pasqua, ma la conducente ha tirato dritto e c’è voluto un inseguimento fino a Cima i Prà (Ponte nelle Alpi), per riuscire a fermarla.
La conducente correva, pur avendo accanto una passeggera, e non ne voleva sapere di accostare malgrado i poliziotti avessero cercato di farglielo capire in tutte le maniere. Quando è scesa, a sentire gli agenti che hanno deposto in tribunale, si sarebbe comportata in maniera per niente garbata. Era nervosa e aggressiva, nel tentativo di intimidirli e indurli a non fare il loro mestiere. Avrebbe fatto delle telefonate a persone particolarmente influenti e in grado di sistemarli, perché non era quello il sistema di fermare una macchina sulla statale 51 di Alemagna.
E poi foto e video con il telefonino, che sarebbero serviti a documentare quello che, secondo lei, era un vero abuso di potere. Uno dei due agenti è stato costretto a chiudersi in macchina per scrivere in pace i verbali e l’automobilista ha dovuto prendere un avvocato. È difesa da Pellizzaroli e i testi della difesa sono stati convocati per la metà di luglio. —
Gigi Sosso
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