Donne, è pericoloso recarsi al lavoro

Aumentano gli incidenti in auto, allarme di Anmil e Inail. Con la crisi diminuiscono dell’8.5% gli infortuni professionali
Di Paola Dall’anese
PD 16 settembre 2003 G.M...Torre Archimede , Università , cantieri , posa pergamena inaugurale ..(VIGATO) Torre Archimede ,Posa pergamena inaugurale - VIGATO
PD 16 settembre 2003 G.M...Torre Archimede , Università , cantieri , posa pergamena inaugurale ..(VIGATO) Torre Archimede ,Posa pergamena inaugurale - VIGATO

BELLUNO. Diminuiscono gli infortuni sul lavoro in provincia di Belluno, ma aumentano quelli ai danni delle donne, soprattutto mentre si recano in auto al lavoro. Lo ha confermato la responsabile della sede Inail, Zaira Silvia Pillitteri, ieri mattina nel corso della giornata nazionale per le vittime di incidenti sul lavoro indetta dall'Anmil (associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro). E sul dato preoccupante dell’incremento degli infortuni delle donne ha lanciato un appello il presidente dell’Anmil bellunese, Giuseppe Migliorini richiamando tutti «a fare di più per la prevenzione. Le donne, purtroppo, pagano lo scotto di doversi dividere tra il lavoro fuori casa e la cura dei figli e della famiglia, un impegno non indifferente da sostenere».

Alcuni dati del 2011. La diminuzione degli incidenti in provincia si attesta sul meno 8.5%, mentre in Veneto è di -6.9%. Nel 2011 si sono registrati 3.038 incidenti sul lavoro (erano stati 3.317 nel 2010) di cui 2.746 nell'industria e dei servizi, 146 negli settore pubblico, 145 nell'agricoltura. Tre gli incidenti mortali (due nell'agricoltura e uno in auto) contro i 5 del 2010. Stazionarie, invece, le malattie professionali dichiarate, passate da 212 casi nel 2010 a 210 nel 2011.

Manca il lavoro. Sicuramente tra le cause della leggera diminuzione degli infortuni, è inevitabilmente la perdita del posto di lavoro per la crisi. Meno gente lavora, meno incidenti. Anche se non è detto che le molte azioni messe in campo per la prevenzione possano aver contribuito anche a questo risultato.

Le zone più a rischio. Le zone dove maggiormente si verificano gli incidenti sul lavoro e che corrispondono anche a quelle dove si concentrano maggiormente le imprese industriali e non solo, vedono al primo posto per incidenza il capoluogo di provincia con 659 incidenti, seguito da Feltre con 348 infortuni, poi da Sedico con 218, a pari merito al quarto posto troviamo Cortina d'Ampezzo e Longarone con 162, e al quinto c'è Agordo.

Il problema «donna». «Quest'anno», come ha evidenziato Pillitteri, «abbiamo riscontrato, un aumento degli infortuni ai danni delle donne, soprattutto in itinere, cioè lungo la strada per raggiungere il lavoro». La quantificazione si farà alla fine del 2012, e così si cercherà di capirne anche la causa. Ma come ha detto il presidente dell'Anmil Migliorini, «questo è un segnale negativo, e non va sottovalutato nel nostro territorio».

Migliorini ha evidenziato la necessità di riflettere su questi dati, «perché se molto è stato fatto nel campo della prevenzione degli incidenti, c'è ancora molta strada da fare, per riuscire ad arginare questo fenomeno».

L'Inail, inoltre, proprio per migliorare il supporto per la sicurezza, ha avviato nel tempo dei protocolli di intesa con le associazioni di categoria: la prima col comitato paritetico provinciale per la sicurezza nei cantieri edili per monitorare il fenomeno (ma visto che di cantieri ultimamente non ce ne sono, anche gli incidenti si sono ridotti) e il secondo per installare nelle imprese un supporto informatico per la gestione della sicurezza.

Da marzo, inoltre, l'Inail dispone di una nuova assistente sociale (dopo che la precedente è andata in pensione), utile sostegno per l’attività dell’istituto «e speriamo che ci venga conservata altrimenti siamo in grosse difficoltà», ha concluso Pillitteri.

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