Doping alla Granfondo Garofoli trovato positivo
FELTRE. Il doping sporca un’altra volta la Granfondo Sportful. Giacomo Garofoli, terzo classificato della gara disputata il 16 giugno, era stato sottoposto al controllo antidoping e ieri c’è stato l’amaro verdetto con l’accertata positività dell’atleta tesserato per il Valenti Team delle Marche. Gli esami eseguiti dai due medici inviati dal Ministero della salute hanno rilevato la presenza di Gonadotropina corionica (hCG) e Nesp (Darbepoetina alfa). Due sostanze vietate che hanno spinto l’Ufficio di procura antidoping a deferire il ciclista alla Prima sezione del Tribunale nazionale antidoping del Coni per il riconoscimento della responsabilità avendo violato l’articolo 21 del codice Wada. La richiesta è di due anni di squalifica.
Un’altra macchia sul ciclismo e sugli sforzi del comitato organizzatore della Granfondo Sportful, vero danneggiato da quanto accaduto, tanto che il presidente Ivan Piol, questa volta intende usare le maniere forti: «Come Sportful Dolomiti Race adesso è venuto il momento di dire basta» afferma Piol, «dal 2014, oltre ad adeguare il regolamento alle nuove normative etiche Fci prevederemo una nuova norma che prevede che in caso di positività ai controlli antidoping effettuati nella Sportful Dolomiti Race o di positività accertata nei 24 mesi successivi la granfondo, il concorrente dovrà corrispondere al comitato organizzatore, a titolo di risarcimento del grave danno arrecato all’immagine dell’evento, una somma di denaro che fisseremo nei prossimi giorni. Se l’aleta appartiene a una associazione sportiva, quest’ultima sarà solidalmente obbligata a pagare la somma. Già nel 2014, il team dell’atleta per cui oggi il Tribunale ha chiesto la squalifica sappia che non è benvenuto a Feltre».
La magra consolazione è che la rete di controlli funziona: «Questa positività è la prova che è importante il lavoro di prevenzione e lotta al doping che stiamo facendo anche come Consorzio Fivestars League, di cui siamo fondatori e promotori con le più importanti granfondo italiane in sinergia con la Federazione ciclistica. L’introduzione del nuovo regolamento etico della Struttura amatoriale Fci ci aiuterà in questa battaglia (dal 1° gennaio 2014 chi ha avuto a che fare con il doping non si può più tesserare come amatore). Vorrei anche ringraziare il Ministero per la preziosa collaborazione di questi anni che sicuramente proseguirà per il futuro».
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