Doping, il processo Prigol parte a febbraio

C’è la data del procedimento penale alla fondista feltrina squalificata. Fent: «Ci difendiamo a Trento»
COMPETIZIONE DI SCI NORDICO. prigol eleonora
COMPETIZIONE DI SCI NORDICO. prigol eleonora
FELTRE. Doping, parte a febbraio il processo penale per Eleonora Prigol. La fondista feltrina dovrà presentarsi il 28 di fronte al tribunale competente di Trento, per rispondere della violazione della legge 376 del 2000, difesa dall’avvocato Davide Fent. Lo stesso legale di fiducia, che insieme al collega Mattia Grassani, l’aveva tutelata nel processo per illecito sportivo, alla fine del quale è stata condannata a quattro anni di squalifica, sia in primo grado che in appello per aver assunto eritropoietina contenuta nel Binocrit, un medicinale utilizzato per curare delle cistiti. Meglio conosciuta come Epo.


È il minimo della pena con i nuovi regolamenti (era due anni fino al 2016), ma i difensori erano convinti che potesse esserci uno sconto: «C’erano state delle ammissioni e non è mancata nemmeno la collaborazione da parte dell’atleta», spiega Fent, «contavamo davvero che lo stop fosse ridotto, purtroppo non è andata così e adesso dovremo difenderci in sede di processo penale, che andrà a cominciare alla fine di febbraio dell’anno prossimo. Ce la metteremo tutta come al solito, naturalmente».


La condanna sportiva è scattata lo scorso 5 settembre e terminerà il 4 luglio 2021. Prigol frequenta da poco l’università di Ferrara, dopo aver conseguito la maturità, ma pur essendo ancora molto giovane non è difficile pronosticare che la sua carriera sportiva agonistica sia già finita. Era tesserata per il Centro sportivo Carabinieri. È stata trovata positiva a questa sostanza vietata, dopo la gara dei campionati Italiani Aspiranti e Juniores del 26 febbraio, a passo Cereda. Prigol si era classificata al settimo posto nella gara incriminata con il tempo di 15.23.8 e un ritardo di 1.45.9 dalla vincitrice, la poliziotta ampezzana Anna Comarella. Davanti a lei si sono piazzate anche Martina Bellini, Francesca Franchi, Cristina Pittin, Lea Demetz e Vittoria Zini. Consigliata dal consulente della difesa, aveva deciso di non sottoporsi alle controanalisi del campione B.


Una scelta che non ha pagato, evidentemente: «Visto come è andata no, ma eravamo convinti che questa strategia ci portasse all’assoluzione», conclude Fent, «non ci aspettavamo questa squalifica, tanto meno che fosse confermata in appello».


Gigi Sosso


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