Dopo gli attentati controlli più serrati anche nelle stazioni

Un vertice in prefettura ha individuato i siti sensibili. Cresce l’allerta anche in tribunale, scuole e centri islamici

BELLUNO. Controlli implementati su tutti gli obiettivi sensibili. Stazioni di treni e bus compresi. È quanto disposto dai vertici delle forze dell’ordine al termine della riunione tecnica di coordinamento interforze tenutasi ieri nella sede prefettizia di Palazzo dei Rettori per l’esame della situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica in provincia a seguito degli attentati terroristici di Bruxelles.

Nel corso dell’incontro, presieduto dal viceprefetto vicario reggente Carlo De Rogatis (alla presenza dei rappresentanti di questura, Comando provinciale dei carabinieri, della Guardia di finanza e del Corpo Forestale dello Stato), «non sono emersi elementi tali da far supporre, ad oggi, la sussistenza di una concreta e imminente situazione di pericolo per il possibile verificarsi, nel territorio provinciale, di episodi analoghi a quelli avvenuti in Belgio», si legge nella nota diramata dalla prefettura. «Alla luce delle direttive ricevute dal Ministero dell’Interno, si è comunque convenuto di intensificare ulteriormente la vigilanza nei confronti degli obiettivi sensibili presenti sul territorio».

Uno stato di allerta, in realtà, che massimo lo era già diventato dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre 2015, ma che prevede ugualmente l’intensificazione dei servizi di prevenzione a carattere generale, oltretutto già prevista per le festività pasquali.

Scendendo nello specifico, il livello di allerta sarà massimo in tutti i siti considerati sensibili come le sedi istituzionali, l’intera logistica delle forze dell’ordine (caserme comprese), edifici scolastici e tribunale, dove soprattutto i carabinieri saranno chiamati a un incremento dell’attività di supporto per la vigilanza all’ingresso del palazzo di Giustizia.

Attenzionati in generale anche tutti i luoghi di aggregazione pubblica, come appunto le stazioni ferroviarie e quelle dei bus. Come già disposto dopo i fatti di Parigi, poi, sotto monitoraggio resteranno anche i centri di aggregazione islamica come associazioni, centri culturali e di preghiera (anche al fine di evitare azioni di contestazione nei confronti della comunità musulmana provinciale), peraltro già oggetto della specifica attività investigativa. (ma.ce.)

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