Dopo il freddo arriva il gelicidio

Pioggia ghiacciata sulle strade, pericolosa per i pedoni e gli automobilisti. Poca invece la neve

BELLUNO. Dal gelo artico al gelicidio, la pioggia gelata che rende difficile camminare o muoversi in auto. È quanto dobbiamo aspettarci per i prossimi giorni, in particolare per domani, secondo le previsioni dell’Arpav.

Oggi intanto il tempo volgerà al brutto con temperature basse soprattutto al mattino, e attenuazione del gelo nel pomeriggio e verso sera, quando arriveranno le precipitazioni. Il problema più grosso sembra essere localizzato nella pianura padana, per quanto riguarda le Dolomiti si attendono nevicate modeste, fino ad una decina di centimetri, con una neve molto leggera. Domani ci sarà ancora tempo brutto, specie nella zona delle Prealpi, il clima sarà sempre freddo: questo, unito ad un rialzo delle temperature e alle precipitazioni potrebbe portare alla formazione di pioggia gelata, appunto il gelicidio. Sabato le cose non cambiano, brutto tempo e brevi precipitazioni. Solo domenica arrivano delle schiarite.

Insomma altri tre o quattro giorni di pieno inverno, anche se ormai siamo all’inizio di marzo.

Come temperature invece siamo ancora in pienissimo inverno. Lo testimoniano le temperature minime di ieri, ma anche le massime che non hanno mai superato la soglia degli zero gradi. La minima più bassa, per quanto riguarda i paesi, è stata registrata a Sappada con -20, mentre la massima (si fa per dire) di Sappada è stata di -4.6.

Feltre ha avuto una minima di -8, Belluno di -6.3. Le altre località principali della provincia hanno fatto registrare queste minime: Forno di Zoldo -14, Agordo -10.4, Falcade -17.4, Arabba -18.4, Cortina -17.7, Domegge -13, Santo Stefano di Cadore -18 . La massima di Arabba è stata di -7.1, quella di Cortina -6. A Belluno e Feltre appena sotto lo zero. In Pian Cansiglio la minima di ieri mattina era di -14.4, in Val Visdende -23.4, sul Pordoi -221.2, in Marmolada -28.9. Nella famigerata dolina Campoluzzo (Vicenza) -36.8.

Argomenti:neve 2018

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi