Dopo trent’anni avvistata la puzzola europea nell’area del parco

La scoperta contenuta nel nuovo numero di “Frammenti”  dove si parla anche dei pesci fossili a Casera di Pelsa

La puzzola è tornata dopo 30 anni sulle Dolomiti bellunesi. La scoperta è stata fatta da Gabriele De Nadai ed è contenuta nel numero 8 di “Frammenti”, rivista annuale della provincia di Belluno.
L’edizione del 2018 è stata presentata ieri dal nuovo editore don Sergio Sacco Sonador, referente dell’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali. L’Istituto si avvale della convenzione con Provincia di Belluno, Parco nazionale Dolomiti bellunesi e Parco naturale delle Regole d’Ampezzo.
«Una rivista per far conoscere le bellezze del nostro territorio», ha precisato don Sacco. «Un bene naturalistico che può diventare fonte di attrattività turistica, se lo si conosce e lo si tutela», precisato Franco De Bon nella sua duplice veste di consigliere provinciale e membro del comitato di redazione della rivista.
«Si tratta della prima segnalazione di puzzola europea all’interno del Parco e risale al 2018», sottolinea De Nadai. «L’animale sembra in una fase espansiva. Tre gli esemplari trovati l’anno scorso: un maschio adulto a Lorenzago rinvenuto a seguito di investimento stradale, un esemplare femmina a Mel e uno di sesso indeterminato a San Gregorio nelle Alpi. L’indagine proseguirà grazie al fototrappolaggio».
«L’ultima segnalazione di puzzola nel nostro territorio risaliva al 1988», ribadisce anche De Bon, «poi da allora era scomparsa». «Se è tornata significa che c’è una buona qualità ambientale all’interno del Parco, per questo sono importanti le aree protette», evidenzia Enrico Vettorazzo del Parco delle Dolomiti. «L’ente, purtroppo, da anni è senza presidente e ora anche senza direttore e consiglio direttivo. Una situazione pesante per una struttura come la nostra».
«Anche su altri mustelidi sarà avviato un dottorato di ricerca di tre anni per scoprire, tramite 50-60 fototrappole, non solo la presenza di puzzole e gatti selvatici, ma anche di martore e faine», sottolinea Cesare Lasen, naturalista e direttore scientifico della rivista Frammenti.
Nell’edizione 2018 del libro, che si compone di 112 pagine, Lorenzo Bonometto spiega il perché della lenta scomparsa di alcune specie di libellule. «È dovuta all’assenza di habitat umidi. Ricordiamoci che nella nostra provincia il 50% della flora è legato ad ambienti umidi», spiega Lasen, il quale lancia anche l’allarme per la carenza di prati a narciso «a causa dell’abbandono del territorio, della mancanza di sfalci e della presenza di una pianta infestante e velenosa chiamata velatro, che dobbiamo eradicare. Come Parco abbiamo già iniziato questa battaglia, sul monte Grave a Pedavena. Sul tema dei narcisi interverrà anche Unifarco, a sostegno della biodiversità, con serate informative, eventi, e incentivando gli agricoltori a un corretto metodo di gestione».
Parlando di fauna in provincia, grazie a Michele Cassol e altri autori, vengono illustrati i risultati preliminari di un’indagine sulla distribuzione del gambero di fiume.
Il fascicolo si apre, però, con i risultati di più di 20 anni di ricerca e censimenti di ungulati nel Parco e questo grazie alla collaborazione del reparto carabinieri, guidato dal tenente colonnello Marina Berto. «Quattro i comandi stazione nel Parco e 29 gli agenti che vi operano, supportando l’ente nelle tante attività scientifiche», precisa Berto.
Interessante anche la ricerca di Francesco Mezzavilla sulle formiche della riserva naturale di Celarda e quella sugli aspetti idrogeologici della Valle di San Lucano. «Importante la scoperta di antichi pesci fossili fatta da Andrea Tintori a Casera di Pelsa, scoperte che collegano la provincia di Belluno direttamente alla Cina», conclude Cristina Busatta, del comitato di redazione. Infine, due gruppi di ricerca universitari hanno lavorato in Pian di Landro in Cansiglio e a Casera Staulanza in val Fiorentina, scoprendo i reperti archeologici di cacciatori raccoglitori che datano al Paleolitico superiore.
La rivista si può acquistare in libreria a 10 euro. —
(La foto della puzzola è di Riccardo Deon)

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