Dopocena romantico tra l’ospedale e un’aula di tribunale

FELTRINO. La cena romantica finisce male: prima all’ospedale e poi anche in tribunale. Il processo per guida in stato di ebbrezza (3,24 di tasso alcolemico) e in stato di alterazione psico-fisica per...
BARSOTTI - PATTUGLIA CONTROLLO ALCOL
BARSOTTI - PATTUGLIA CONTROLLO ALCOL

FELTRINO. La cena romantica finisce male: prima all’ospedale e poi anche in tribunale. Il processo per guida in stato di ebbrezza (3,24 di tasso alcolemico) e in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti (in realtà, erano farmaci) a carico di una straniera residente nel Feltrino è stato sospeso dal giudice Scolozzi, perché da parte del difensore Resenterra c’è stata la richiesta di messa alla prova. La donna ha ottenuto dal tribunale di poter pagare il proprio conto con la giustizia con un certo numero di ore di lavori di pubblica utilità. Volontariato in favore della collettività feltrina, che potrebbe consistere nelle pulizie in un ente convenzionato con l’Ufficio per l’esecuzione penale esterna di Venezia. L’udienza di verifica è già stata messa in calendario per il 13 ottobre. Se sarà stato fatto tutto per bene, dei reati non rimarrà traccia nella fedina penale.

Rocambolesche le circostanze che hanno portato questa 50enne in un’aula di giustizia. Nel 2015 organizza una cena con un coetaneo a casa sua. I due mangiano e bevono, poi si fanno venire la cattiva idea di andare a fare una passeggiata. La macchina è parcheggiata in salita e il contrattempo è in agguato: la prima marcia non entra e, in folle, i due finiscono contro un albero. Guidava sicuramente lei, se non altro perché l’uomo non ha la patente. Il suo alito insospettisce un po’ tutti, tanto è vero che si provvede al prelievo del sangue, che avrà il risultato di 3,24 grammi per litro di sangue. Inevitabile il processo penale, con tanto di produzione dei bugiardini delle medicine, per giustificare anche la presenza di oppiacei nella provetta. Mentre l’alcol non aveva giustificazioni e costa i lavori di pubblica utilità.

Gigi Sosso

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