Doppia petizione dei commercianti a Feltre per riaprire il centro
FELTRE. Quaranta giorni con il centro chiuso sono più che sufficienti, almeno per i 140 commercianti che ritengono fallimentare la sperimentazione e che chiedono la revoca urgente dell’ordinanza firmata dal sindaco Paolo Perenzin. Un’ordinanza che segue l’applicazione del Piano del traffico proposto dall’amministrazione comunale rieletta al primo turno a giugno fissando una pedonalizzazione permanente del tratto via XXXI Ottobre e largo Castaldi fino alla fine di settembre. I commercianti si stanno muovendo su un doppio binario: da una parte hanno già fatto protocollare in Comune la loro richiesta di stop alla sperimentazione con 140 firme in calce; dall’altra hanno abbinato una petizione popolare lanciata sabato con un modulo da firmare a disposizione di tutti i clienti che non sono d’accordo con il centro chiuso. “No alla chiusura! Sì al centro vivo!”: questo il titolo della petizione che in una paginetta rappresenta lo stato dell’arte secondo la visione della Consulta Ascom, capace di fare comunque numerosi proseliti, non solo tra chi ha un’attività commerciale nel tratto pedonalizzato, ma anche nelle zone immediatamente limitrofe. La raccolta è cominciata nel fine settimana con una buona adesione di cittadini e andrà avanti per un paio di settimane. Intanto nel primo pomeriggio di giovedì è in programma il faccia a faccia proprio con il sindaco Perenzin che ha dato appuntamento a chi protesta proprio per fare il punto della situazione. Un orario che dovrebbe consentire agli stessi commercianti una cospicua presenza in municipio. La sostanza della petizione popolare dice che il centro così com’è non funziona. Non attira gente in più, se non nelle occasioni in cui c’è una manifestazione – come d’altra parte avveniva anche prima dell’ordinanza – ma addirittura finisce per sviare chi si serviva abitualmente dell’asse che va da via Battisti fino a via Garibaldi e piazza Isola per tutte quelle piccole commissioni e incombenze quotidiane (acquisto di giornali, di farmaci, di sigarette, di un semplice caffè “al volo”, compere nei negozi), che ora vengono svolte sfruttando le attività nella zona esterna al centro, tanto che alcuni negozi hanno già abbassato le serrande per inseguire i flussi di traffico che ora seguono altre direttrici. Un colpo agli incassi di chi opera in centro e che su quel via vai quotidiano costruisce parte del guadagno di tutto il mese. Questa la tesi sostenuta dalla petizione che poi tocca i temi della viabilità e dell’accesso al centro storico. È probabile che questa seconda petizione andrà a corroborare in un secondo momento le richieste che i commercianti presenteranno giovedì al sindaco. Non tutte le attività hanno aderito alla petizione già depositata, così come se in tanti stanno firmando i fogli nei negozi, non mancano persone che rifiutano dicendo che il centro piace così com’è ora. In ogni caso, la sensazione è che ci si prepari all’ennesimo scontro muro contro muro tra la maggioranza degli operatori del commercio e l’amministrazione comunale. Uno scontro che difficilmente potrà trovare nel neonato comitato di commercianti “Feltre dop” un mediatore, non foss’altro perché alla guida c’è Sabrina Bellumat, persona validissima, ma che nell’ultima amministrazione Perenzin aveva il ruolo di vicesindaco e assessore al commercio, quindi difficilmente identificata come figura super partes da chi non fa parte del comitato stesso.
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