Doveva capire da dove far riprendere i lavori
SAN VITO. Il cantiere di San Vito teatro dell'incidente mortale sul lavoro era stato riaperto solo da pochi giorni. In quell'area dal panorama invidiabile, situata in via della Difesa, piccola strada a ridosso del centro cittadino in posizione scoscesa verso il Boite, sarebbe dovuto sorgere un moderno complesso residenziale composto da due villette in grado di ospitare ognuna cinque o sei appartamenti.
Il cantiere era stato rilevato anni addietro dalla ditta Pizzolotto di Cortina direttamente dal Comune di San Vito, proprietario del terreno dove un tempo c'era la vecchia latteria comunale, a sua volta di proprietà al 50% del comune ed al 50% della Cooperativa. Il terreno, in seguito alla dismissione della latteria, fu messo in vendita e ricomprato dall'impresa edile ampezzana che dopo un primo step di lavori sospese gli interventi sul cantiere in attesa di tempi migliori. Tempi migliori che, probabilmente, erano sopraggiunti visto che il cantiere aveva riaperto i battenti seppur da pochi giorni. Un cantiere che oggi presenta un piano già ben avviato, tutto in muratura e probabilmente adibito a garage. Era proprio in quell'area che Curto doveva prestare la sua opera con l'obiettivo di capire da dove far ripartire i lavori. Era questa la mansione attribuitagli dai titolari della ditta che si fidavano della sua esperienza nel campo edile al punto da "metterlo alla prova" in vista di un futuro incarico di responsabilità. Il tragico incidente di ieri avrà, tra le immediate conseguenze, la nuova chiusura del cantiere come il risvolto giudiziario della vicenda impone.
Un nuovo stop che potrebbe definitivamente scrivere la parola fine su un'opera di certo non nata sotto i migliori auspici. (dierre)
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