«Dovevamo parlare della città non di logiche di partito»
BELLUNO. Jacopo Massaro deve ancora riunire la sua maggioranza per il “supplemento di indagine” che ha rappresentato il commiato dall’incontro di lunedì sera. Una riflessione che il Pd auspica (lo dice anche la segretaria provinciale Erika Dal Farra) ma che è difficile credere sposterà la posizione dei fedelissimi di Massaro. «Quella che ho espresso lunedì sera durante l’incontro non è la mia posizione, ma quella della maggioranza», spiega Massaro. «La discussione sul simbolo non doveva essere fatta in quella sede».
Pare ci fosse un accordo: la questione simbolo doveva essere affrontata più avanti. Invece Massaro imputa a Piol di aver rilasciato alcune dichiarazioni sulla stampa, con l’accordo ancora tutto da definire, in cui la questione simbolo è stata messa sul tavolo in maniera importante e decisiva per la trattativa.
«Nell’incontro di lunedì noi ci aspettavamo di parlare della città, dei bellunesi, delle opere da mettere in programma, del rinnovamento. Questo era quello che ci saremmo aspettati di discutere con la delegazione del Partito democratico. Ed è questo il campo su cui ci sono le porte spalancate da parte nostra», continua Massaro. «Spostare la discussione sul simbolo significa virare su questioni che riguardano un partito, non la città. A noi dispiace. Prendiamo atto che c’è questo tipo di dinamiche, che non erano previste. Peccato si distolga l’attenzione dai temi centrali».
Nell’attesa di riunire la maggioranza e riportare gli esiti dell’ultimo incontro con la delegazione democratica, «andiamo avanti con la costruzione delle liste di rinnovamento, del programma. Ci sono importanti sfide da affrontare, come quella della rigenerazione urbana, il Pat (il documento preliminare arriverà in aula fra non molto), come riempire la Gabelli che è in fase di ristrutturazione, come valorizzare Palazzo Bembo e la Crepadona. Si riteneva di poterlo fare insieme al Partito democratico. Se questi sono i temi centrali, noi ci siamo».
Se, al contrario, la discussione si sposta su quelle che Massaro definisce «logiche di partito, cose che non riguardano i bellunesi», l’attuale maggioranza di Palazzo Rosso sembra poco interessata a voler proseguire il dialogo con il Partito democratico. Verso il quale, conclude il sindaco, «ho massimo rispetto».
L’utilizzo del simbolo da parte del Pd, dunque, ha creato una nuova frattura con il sindaco uscente. L’ennesima, in un percorso che è già stato molto travagliato.
La segretaria provinciale e candidato sindaco del Pd, Erika Dal Farra, appare fiduciosa che ci siano ancora i margini per trovare l’accordo, Massaro come la vede? «C’era una forte vicinanza programmatica, c’era l’intenzione di riunificarsi, discutendo di programmi. Non abbiamo capito perché si sia deviato il ragionamento su logiche di partito. Vedremo cosa succederà». L’epilogo sembra già scritto. (a.f.)
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