Droga e armi nell'auto del medico arrestato

Martedì sera la volante ha intercettato Marco Sommavilla in via Pellegrini. Sequestrati dagli agenti quattro coltelli e una pistola a salve

BELLUNO. Medico con la droga in auto. La polizia ha arrestato Marco Sommavilla, dopo avergli trovato a bordo 130 grammi di marijuana, quattro coltelli e una pistola automatica a salve. Il 46enne bellunese si è visto sequestrare anche due tablet, un telefono cellulare, un computer portatile e banconote di diverso taglio per un totale di 725 euro. Sotto sequestro è stata posta anche la macchina, che nelle prossime ore sarà sottoposta a ulteriori controlli. Una perizia è già stata disposta sulla pistola, che ha sì il tappino rosso, ma sembra del tutto simile a un modello originale, tranne che nel caricatore.

L’arresto del tardo pomeriggio di martedì è stato convalidato venerdì mattina dal giudice per le indagini preliminari Enrica Marson (pubblico ministero Marco Faion). Sommavilla è stato rimesso in libertà, con il solo obbligo di firma quotidiana alla caserma dei carabinieri di viale Europa. Il professionista è difeso di fiducia dall’avvocato Raffaele Addamiano. La denuncia è per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Marco Sommavilla sta esercitando all’ospedale di Agordo, dopo aver lavorato al pronto soccorso del San Martino di Belluno e svolto anche attività libero professionale come medico sportivo della Bellmed, oltre che di alcune società. Intorno alle 19 di martedì, stava viaggiando in via Pellegrini, nella frazione cittadina di Cavarzano, quando ha incrociato la volante della polizia. Prima il tentativo di cambiare strada, che già aveva insospettito gli agenti, poi il passaggio con il rosso al semaforo di Baldenich. A quel punto, l’inseguimento a sirene spiegate, almeno per una contravvenzione. Una volta raggiunto, Sommavilla è sceso dall’auto con un atteggiamento ostile, chiedendo agli agenti perché avessero fermato proprio lui e accusandoli di fargli perdere tempo. Dopo averlo invitato alla calma, visto il suo ingiustificato nervosismo, i poliziotti gli hanno chiesto se avesse qualcosa da nascondere e per tutta risposta Sommavilla ha aperto il bagagliaio, intimando loro di fare almeno in fretta.

Un fortissimo odore di marijuana li ha indirizzati: e hanno capito il motivo dell’ostilità da parte dell’automobilista. Nel borsone di un supermercato, sono stati ritrovati numerosi vasetti di vetro e diverse bustine di cellophane con dentro la sostanza stupefacente. Tra i sedili anteriori e posteriori, rinvenuti altri barattoli pieni di spinelli già confezionati. Non poteva che scattare una perquisizione, che ha permesso di rinvenire coltelli e scacciacani, oltre al materiale tecnologico, che sarà analizzato con cura.

Non c’era molto da spiegare sulla droga, peraltro in quantità abbastanza ingente. In questura, l’indagato ha spiegato la detenzione dei coltelli con il fatto che gli servono quando frequenta una casera in montagna di sua proprietà, e della pistola a salve con la necessità di difendersi dall’arrivo di eventuali animali selvatici. Quanto ai soldi che aveva nel portafogli, potrebbero benissimo essere i guadagni della sua attività professionale. L’uomo è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ma si attendono ulteriori accertamenti, che potrebbero configurare delle altre ipotesi di reato.

Venerdì mattina l’udienza di convalida. L’arresto è stato convalidato e l’uomo è stato rimesso in libertà, in quanto il gip non ha ravvisato motivi per una misura più afflittiva dell’obbligo di firma dai carabinieri.

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