Droga e giovani si consuma già a 14 anni
BELLUNO. I furti in abitazione «in lieve aumento» e il «preoccupante abbassamento dell’età di consumo di droga che stiamo riscontrando nei giovani. Il limite si è abbassato a 14 anni ed è chiaramente un fenomeno che attecchisce nel mondo della scuola».
Dopo la lettura nel salone della Rappresentanza dei messaggi inviati dal ministro dell’Interno Alfano e dal capo della polizia Alessandro Pansa, a indicare quelle che ad oggi sono riconosciute come le due principali criticità in termini di sicurezza nel Bellunese è stato il questore Attilio Ingrassia, che nell’ambito della celebrazione del 162° anniversario della polizia di Stato ieri mattina ha esposto a Palazzo dei Rettori, alla presenza del prefetto Giacomo Barbato e dei vertici provinciali delle forze dell’ordine, il rapporto annuale sui reati in provincia.
Due allarmi, quelli scattati ai piedi delle Dolomiti, che si inseriscono comunque in un contesto generale che evidenzia segnali confortanti «perchè nel loro complesso i reati denunciati in provincia sono diminuiti (in un anno sono scesi da 4856 a 4776, ndr)», ha proseguito il questore, «e in calo sono anche i furti (da 1878 si è passati a 1770, ndr), fatta appunto eccezione per quelli in abitazione, cresciuti da 380 a 396 nell’ultimo anno. Tutto ciò in un contesto dove, secondo gli ultimi dati nazionale, Belluno è il terzo capoluogo di provincia più sicuro d’Italia».
Un fenomeno che ha avuto solo una prima risposta nei rinforzi provenienti da Padova (nell’ultimo anno i controlli straordinari sul territorio sono più che raddoppiati, passando da 39 a 84), perchè in cantiere c’è anche il “Patto per la sicurezza della città di Belluno”, progetto avviato «su intuizione del prefetto», ha ricordato Ingrassia, «che ha già registrato i primi tavoli tecnici con i sindaci del capoluogo e dei Comuni limitrofi, oltre che con tutte le forze dell’ordine e i principali soggetti istituzionali, dell’associazionismo e del sociale. La finalità è quella di stendere una rete il più ampia possibile e in grado di intercettare con maggior puntualità le criticità del territorio, soprattutto quelle maggiormente percepite dalla comunità. Verranno fissati e concordati gli obiettivi sui quali intervenire, congiuntamente, dopo aver raccolto le istanze e le necessità rappresentate dai cittadini ai loro amministratori. Le istituzioni devono prima saper dare ascolto per poter dare una risposta adeguata».
Un congiuntamente che si ripete come un mantra nelle parole del questore, a sottolineare come la cooperazione «senza gelosie tra le varie forze dell’ordine sia necessaria per garantire un servizio sempre pronto ed efficace, via obbligata per ridurre la percezione di insicurezza che la criminalità, anche qui da noi, ha insinuato nella popolazione».
Reati, ma anche preoccupazioni nelle parole del questore, che parla apertamente di segnale serio e pericoloso quando si passa al consumo di droghe. «I dati dicono che l’età in cui i nostri giovani si avvicinano al consumo di sostanze stupefacenti si è abbassata in maniera preoccupante, sfiorando ormai i 14 anni. Numeri ancora modesti, i casi sono pochi, ma la facilità con cui le droghe si stanno radicando nel mondo adolescenziale e in quello della scuola è un fenomeno che va assolutamente combattuto, con decisione. Questo è uno dei principali obiettivi che le forze dell’ordine, assieme alla dirigenza scolastica, si sono ponendo nel territorio bellunese».
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