Due ambulanze in arrivo in Cadore e in Agordino

Ieri la benedizione: i nuovi mezzi entreranno in servizio la settimana prossima. Previste altre due entro il 2015
Consegna di due nuove ambulanze all'Ulss 1
Consegna di due nuove ambulanze all'Ulss 1

BELLUNO. Due nuove ambulanze adatte ai territori di montagna, una per l’ospedale di Pieve di Cadore e un’altra per quello di Agordo. Due mezzi le cui dotazioni permetteranno di offrire ai pazienti il primo soccorso: un passaggio fondamentale che può salvare la vita nell’attesa del trasporto nella struttura ospedaliera più consona al trattamento del singolo caso.

«Si tratta di due ambulanze di dimensioni più piccole delle tradizionali, perché devono affrontare percorsi diversi, vale a dire quelli montani, con strade strette, sterrate, in salita, impervie o coperte da neve», ha spiegato Giovanni Cipolotti, primario del Suem 118, durante la presentazione dei mezzi, all’ingresso dell’ospedale San Martino.

«Sono dotate di quattro ruote motrici e la forza motore è elevata: non occorre andare solo veloci, ma anche sicuri. L’allestimento interno richiama le unità mobili di rianimazione, con tutte le attrezzature rapidamente amovibili, al fine di raggiungere il paziente all’interno della sua abitazione».

La dotazione comprende monitor/defibrillatore, respiratore automatico, oltre a zaini, presidi di trasporto, respiratore dei secreti, «e soprattutto il massaggiatore cardiaco esterno», ha aggiunto Cipolotti, «che permette di eseguire il massaggio anche ai pazienti in arresto: pensiamo a chi rimane sepolto sotto la valanga. Questo strumento rende possibile un massaggio efficace durante tutta la durata del trasporto fino in ospedale. Quello di riferimento rimane Belluno e, per le specialità che qui non sono presenti, Treviso, Mestre o altre strutture».

Le due ambulanze, che già tra una settimana saranno in servizio in Cadore e Agordino, sono costate in tutto all’Usl 1 di Belluno 190 mila euro, di cui 9 mila donate dal Credito Cooperativo - Cassa Rurale e Artigiana di Cortina d'Ampezzo e Dolomiti. «Quando ci siamo insediati e abbiamo iniziato a lavorare con i sindaci», ha detto Pietro Paolo Faronato, direttore generale dell’Usl 1, «da subito si è avuto un occhio particolare per sistema di emergenza- urgenza. Come dimostrato anche dagli eventi che stanno accadendo in questi giorni in provincia, si tratta di esigenze insopprimibili per le comunità di montagna, prerequisito fondamentale affinché nelle zone montane si possa continuare a vivere e operare. Ecco allora che le nuove ambulanze, top di gamma, sono pensate per operare in ambienti difficili». «Siamo convinti che equità non significhi dare a tutti le stesse cose, ma dare di più a chi più ha bisogno ed è maggiormente in difficoltà», ha continuato Faronato. Le due nuove ambulanze sono state benedette dal vescovo Giuseppe Andrich, che ha voluto ricordare «tutti coloro che si impegnano quotidianamente per assistere e curare chi sta male e per andare in soccorso di chi si trova in pericolo». Alla cerimonia di presentazione non mancava il sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti, che ha lanciato un appello: «L’auspicio è che le famiglie ricche che vivono in provincia di Belluno pensino a fare delle donazioni affinché l’Usl possa acquistare nuovi mezzi». Il parco mezzi dell’Usl, che conta 27 ambulanze, avrebbe infatti bisogno di essere rinnovato. «La previsione per l’anno prossimo è di acquistare altre due ambulanze», ha detto Cipolotti.

Martina Reolon

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