Due amici trevigiani carbonizzati nell'aereo

Tragedia dell'aria in Friuli. L'ultraleggero ha toccato un'antenna in fase di volo radente e ha preso fuoco
Choc al campo di volo dopo lo schianto e il rogo dell’ultraleggero
Choc al campo di volo dopo lo schianto e il rogo dell’ultraleggero
PASIANO (PN).
L'urto contro un'antenna, lo schianto, poi il rogo. Sono morti in due, senza scampo, nei rottami del loro ultraleggero precipitato in fase di atterraggio. A perdere la vita sono stati Francesco Bonato, 48 anni, di Salgareda, e Andrea Luccon, 38 anni, di Lughignano di Casale sul Sile. L'incidente è avvenuto ieri pomeriggio a Visinale di Sopra, frazione del comune di Pasiano di Pordenone.

Il velivolo era partito dal campo della scuola di volo «Blue Silos» della località friulana. L'incidente si è verificato attorno alle quattro e mezzo di ieri pomeriggio. L'ultraleggero era in volo da circa un quarto d'ora. Durante una fase di volo radente è passato vicino alla casetta che ospita la sede dell'aeroclub. Troppo vicino: l'ala sinistra del velivolo ha urtato l'antenna sul tetto della casetta, sporgente per poco più di un metro. L'impatto ha mandato in frantumi l'antenna, ma soprattutto ha fatto perdere l'assetto all'ultraleggero: il piccolo aereo, un modello «P92», è andato a scontrarsi a una velocità di circa centocinquanta chilometri orari contro una fila di pioppi poco distante. L'impatto con gli alberi - due dei quali si sono spezzati - ha fatto precipitare al suolo l'ultraleggero: un impatto terrificante, che ha provocato un rogo istantaneo dei rottami. Per i due a bordo è stata una trappola mortale: Luccon e Bonato sono morti praticamente sul colpo. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, l'elisoccorso e i carabinieri della compagnia di Sacile. Ma non c'è stato nulla da fare.

Ai comandi c'era Andrea Luccon, mentre Francesco Bonato era seduto al suo fianco. Una tragedia inspiegabile, vista l'esperienza del pilota: Luccon, ex pilota militare di Amx alla base di Istrana e poi pilota di linea per la compagnia Scandinava Sas, aveva alle spalle migliaia di ore di volo in tutte le condizioni possibili. Era il direttore della scuola di volo. Conosceva come le sue tasche anche la zona dell'incidente: impossibile che non sapesse della presenza di quell'antenna. Un errore, o una distrazione, e in pochi istanti si è consumata la tragedia. Anche Bonato era un pilota esperto, una passione coltivata da più di vent'anni fino all'ultimo, tragico volo di ieri pomeriggio.

E' l'ennesima sciagura del volo che colpisce piloti trevigiani. Lo scorso 25 marzo aveva perso la vita Daniele Dalla Libera, 46 anni, di Soligo, responsabile del campo di volo «La Carlona» di La Bella. Appassionato di deltaplano, Dalla Libera era partito nel pomeriggio con tre amici deltaplanisti in direzione del campo di volo di Venturali. Poco prima dell'arrivo, un'ala del velivolo si è spezzata e il deltaplano era precipitato al suolo: per Dalla Libera non c'è stato nulla da fare. Il 4 febbraio un incidente praticamente identico era costato la vita a Flavio de Conto, 45 anni, imprenditore residente a Miane: era morto sul colpo a Farra di Soligo, dopo una caduta libera in avvitamento per centinaia di metri, tradito dal velivolo che aveva appena acquistato. A bordo di un ultraleggero, invece, il 12 settembre dello scorso anno a San Stino di Livenza avevano perso la vita Pietro Sturniolo, 42 anni, messinese d'origini, residente a Marcon, e Renzo Raffaini, 45 anni, residente a Camalò di Povegliano. Una serie di lutti che ieri ha visto una nuova, drammatica pagina.

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