Due anziani feltrini malmenati e scippati a Castelfranco

La coppia di pensionati aggredita nell’androne di casa Il giorno dopo i ladri hanno visitato pure l’abitazione a Feltre

CASTELFRANCO. Paura lunedì sera nel condominio Duse di via Puccini a Castelfranco. Aggredita e rapinata una pensionata di 84 anni, Giuseppina Vignaga, originaria di Feltre. Con lei c’era anche il marito di 87, Flavio Conz. «Adesso viviamo nell’incubo». Una brutta avventura quella capitata alla coppia di pensionati, che, dopo l’aggressione di lunedì sera, il giorno dopo ha subito anche un furto nella casa di proprietà nel centro storico di Feltre. Sono ancora sotto shock marito e moglie, che, dietro a qualche sorriso, cercano di nascondere il terrore che si può ancora leggere nei loro occhi. La notte per loro è dura da affrontare. Quegli istanti, terribili e drammatici, sono ancora ben vivi nella loro mente.

L’appartamento dei due pensionati si trova all’inizio di via Puccini. Nel tardo pomeriggio di lunedì erano andati a bere un caffè. Sotto braccio, stretti l’uno all’altra, marito e moglie stavano rientrando a casa dopo un pomeriggio trascorso con gli amici. «Erano le 19.30 passate», racconta Flavio, «stavamo entrando nell’atrio del nostro condominio, quando è piombato un uomo: parlava in modo affannato e chiedeva dell’ospedale». Preoccupati, i due anziani hanno cercato di dare delle indicazioni stradali per raggiungere il San Giacomo. «Pensavamo che avesse qualcuno, forse la moglie, che stava male», spiega Giuseppina, «poi con tutto il corpo ha bloccato la porta d’ingresso e mi ha chiesto se sapevo l’ora». Ma la pensionata lunedì sera non portava al polso alcun orologio, probabilmente è stato un escamotage del rapinatore per assicurarsi che indossasse dei gioielli.

Intuite le intenzioni del malvivente, i coniugi non hanno però fatto in tempo a chiedere aiuto, neppure a scappare per prendere l’ascensore. «Si è gettato addosso a me», continua ancora spaventatissima la pensionata, «eravamo faccia a faccia: era abbastanza robusto, ha stretto le braccia attorno alle mie talmente forte da procurarmi dei lividi». Nel frattempo il marito, che si trovava dietro al rapinatore, ha iniziato a colpirlo con il bastone. «Ci trovavamo sul pianerottolo, a pochi passi dall’ascensore, dietro di me ci sono dei gradini e ho visto che stava strattonando mia moglie. Lei, poverina, non riusciva neppure a gridare. Così con il bastone ho iniziato a colpirlo fino a quando non ha mollato la presa e lei è caduta addosso a me».

Il rapinatore, dopo aver strappato dal polso destro di Giuseppina un braccialetto d’oro, è riuscito a raggiungere il portone del condominio e a fuggire via. Fuori ad attenderlo, forse, c’era un complice. «Avevamo troppa paura», dichiara l’ottantaquattrenne. «Eravamo terrorizzati: è successo tutto in non più di 10 minuti ma ci sono sembrati un’eternità». Con il cuore in gola, marito e moglie si sono rialzati doloranti per la caduta e per la colluttazione. «Non avevamo il coraggio di prendere l’ascensore per andare in appartamento», concludono, «Così abbiamo suonato il campanello dell’inquilina del primo piano e poi abbiamo chiamato i carabinieri per sporgere denuncia». Il giorno successivo una vicina di Feltre ha telefonato ai due anziani per avvisarli che c’era stato un furto nella loro casa vicino a Palazzo Borgasio: i ladri hanno rovistato ovunque ma per fortuna non hanno trovato nulla di loro interesse.

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