Due birre insieme ai colleghi, ma soffia 1,86

CORTINA. Serata con i colleghi, due birre e l’incidente stradale. Un cadorino è a processo per guida in stato di ebbrezza. Erano le 5 del mattino passate del 6 aprile di tre anni fa, quando ha soffiato nell’etilometro dei carabinieri di Cortina 1,86 grammi per litro al primo tentativo e 1,58 al secondo, una decina di minuti dopo. Eppure l’uomo non se ne capacita: sostiene di aver bevuto due birre piccole, fra l’altro alcune ore prima del sinistro stradale, all’altezza di località Ronco. Non solo: parla di un tornante, mentre agli investigatori risulta un tratto rettilineo. Il pubblico ministero Rossi e il difensore Zancanaro discuteranno il 12 marzo, poi sarà il giudice Feletto a elaborare la sentenza di primo grado.

Nell’udienza di ieri, il carabiniere del Radiomobile di Cortina ha raccontato di aver visto l’automobilista a bordo di una Nissan Almera con gli occhi lucidi e alito vinoso. Normale sottoporlo all’esame, prima con il precursore e la sua lucetta rossa e poi con l’etilometro: inequivocabile il risultato. Durante l’esame dell’imputato, l’uomo ha invece sostenuto di essere finito fuori strada, nel tentativo di evitare un suv di colore blu, che aveva improvvisamente invaso la sua corsia di marcia, dopo un tornante a 180 gradi: si è buttato a sinistra, ha frenato e, sulla strada viscida, è uscito.

Lavora in un supermercato, aveva passato la serata e gran parte della notte con i colleghi, infine ha aggiunto di avere due figli, di cui uno piccolissimo. Come dire che è un buon padre di famiglia e si era anche preoccupato di passare alcune ore senza bere. Verso primavera il pubblico ministero chiederà inevitabilmente una condanna ad arresto e ammenda, oltre che provvedimenti sulla patente. La difesa proverà a smontare l’accusa, al di là del risultato pesante dell’alcoltest, a quel punto mancherà soltanto la sentenza.

(g.s.)