Due dei casi più gravi saranno dimessi entro breve
BELLUNO. Si dovrà attendere la fine di febbraio per poter dire che il pericolo rappresentato dall’influenza sia superato. La patologia, che sarà ricordata come una delle più aggressive degli ultimi anni, va a colpire soprattutto le persone con malattie pregresse e con un deficit immunitario. «I decessi nelle ultime settimane, soprattutto di persone molto anziane sono aumentati rispetto alla media del periodo», dice il presidente dell’Ordine dei medici, Umberto Rossa. «Gli altri anni, questo picco si registrava a febbraio, non a gennaio. E questo in parte è dovuto all’aggressività del virus che stiamo vedendo in queste settimane», dice Rossa. «Questa patologia ha più strascichi soprattutto a livello polmonare. Sono tantissime, infatti, le persone affette da complicanze broncopolmonari».
A confermare il dato anche il delegato dei medici di base, Fabio Bortot: «L’influenza quest’anno è davvero pesante: si pensi che stamani (ieri ndr) ho visto 74 persone: una quindicina di loro, anche non proprio anziani, erano affette da bronchiti. Il problema è che il picco non è ancora arrivato. Sarebbe stato importante vaccinarsi».
Quest’anno si è ripresentato anche il ceppo dell’H1N1, che ha visto sette casi nell’Usl 1: due pazienti sarebbero in fase di guarigione, tanto che nei prossimi giorni saranno dimessi dal reparto di Malattie infettive, dove ne restano ricoverati altri due. Ricoverato in pneumologia anche il quarantenne affetto dall’influenza suina. «Da quanto si evince dai bollettini medici», precisa il primario Ermenegildo Francavilla, «la nostra Regione pare essere tra le più colpite in Italia da questi virus». «Stiamo riprendendo le forze», dice il direttore medico, Raffaele Zanella, facendo riferimento al fatto che nello scorso weekend i reparti, a cominciare dai pronto soccorso, sono stati meno presi d’assalto».
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