Due dipendenti in meno: sistema a rischio chiusura
BELLUNO. Altre difficoltà in vista per il Servizio provinciale biblioteche. Questo a causa del trasferimento in un altro ente di due dei suoi dipendenti, «che hanno chiesto di essere spostati in comando al Comune di Belluno», precisa il consigliere con delega alla cultura Paolo Vendramini. «Ciò ovviamente è un ulteriore problema, che va ad aggiungersi alle incertezze che già dobbiamo affrontare».
Il Servizio, come noto, è infatti a rischio per due motivi: il primo sta nella grande incertezza attorno alla cultura, che non rientrerebbe più tra le funzioni fondamentali delle Province, e la Regione Veneto non ha ancora deciso chi dovrà occuparsene. In secondo luogo, non ci sono più risorse. «Già la prossima settimana andremo a incontrare i responsabili delle biblioteche che fanno parte del Servizio», dice ancora Vendramini. «Dovremo pensare a come muoverci e trovare, se possibile, delle soluzioni». A peggiorare una situazione già complessa il fatto che non verrà più effettuato, per carenza di personale, il lavoro di catalogazione, elemento fondamentale, assieme all'interprestito, di un servizio eccellente a favore della comunità. «L'interruzione di questa attività comporterà grosse difficoltà per molte biblioteche che in precedenza potevano contare sull'appoggio e la competenza degli uffici provinciali per l'inserimento di nuovi libri e documenti nell'Opac, il catalogo informatizzato delle biblioteche, accessibile a tutti sul web e che consente di effettuare molte operazioni direttamente da casa», fanno presente dall’Abm, che al proprio interno vede operativa la biblioteca dell’emigrazione “Dino Buzzati”. «Come sempre, nelle situazioni di difficoltà è il settore della cultura a dover pagare le conseguenze più pesanti. Il Servizio provinciale biblioteche è mutilato».
«Il personale interno continua con la catalogazione», fa presente Vendramini, «ma è ovvio che sta subendo un rallentamento e che la procedura rischia di interrompersi». Eppure il Servizio ha sempre dimostrato di funzionare: da 12 biblioteche aderenti alla rete nel 1995 si è arrivati alle attuali 65, di cui 41 comunali, 9 scolastiche e 15 “speciali” (per esempio, delle associazioni), con una dotazione di 347 mila titoli (libri, riviste, fumetti, dvd video, cd musicali, audiolibri, ecc.), che possono essere richiesti gratuitamente. Lo scorso anno il Servizio ha garantito a ben 17.451 utenti di ottenere 151.450 prestiti locali, 10.146 prestiti interbibliotecari e 12.279 richieste on-line. Qualche mese fa era partita una raccolta firme per evitare che il servizio venisse cancellato: 5.236 le firme raccolte. «Il “librone” è già stato inviato in Regione», chiosa Vendramini, «ma ancora non ci sono arrivate risposte in merito». Le risorse al servizio sono passare da 64.190 euro nel 2009 a zero lo scorso anno. (m.r.)
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