Due giovani ristrutturano da soli malga Livan e iniziano il lavoro di agricoltori
Zoppè, Alessandro Ciriani e Deborah Del Favero hanno ristrutturato l’edificio: «Terremo aperto tutto l’anno, alle nostre mucche daremo solo erba e fieno»
ZOPPÈ DI CADORE. Galeotte le mucche da latte: Alessandro Ciriani e Deborah Del Favero sono rimasti stregati dalle montagne. Alessandro dalla passione delle mucche da latte e Deborah dalla pastorizia in generale.
A Zoppè di Cadore Alessandro, 38 anni, e Deborah, 22, gestiscono malga Livan situata in località Pian. Armati di gran coraggio e di indubbia bravura hanno ristrutturato la malga, davvero fatiscente. Alessandro ha sbrigato i lavori di muratura, Deborah quelli di falegnameria. Successivamente hanno portato in malga un piccolo esercito di animali: dieci mucche da latte, qualche pecora, qualche capra, tre cavalli. Pronti a partire per una avventura che ritengono piacevole.
«È indubbio», affermano Alessandro e Deborah, «che si tratti di un lavoro duro. Però non c’è nessuno che ti comanda, che di dice qualcosa. In montagna hai un senso di benessere, di leggerezza. Il silenzio della montagna, è fantastico, appagante. Ti senti leggero».
Il loro è stato un incontro interessante perché si sono trovati sulla stessa lunghezza d’onda con esperienze tal volta uguali. Alessandro, con mamma zoldana, abitava con la famiglia a Parma. Trascorreva le vacanze estive in Zoldo innamorato delle montagne. Non amava sicuramente la città. Tanto è vero che, raggiunta la maggiore età ha lavorato a Zoldo per dieci anni nell’edilizia. «Avevo sempre in testa», dice Alessandro, «la passione per le mucche da latte e il sogno di potere un giorno gestire una malga. Quindi ho fatto una esperienza da pastore in malga Vescovà ad Alleghe. Successivamente ho gestito per un anno la malga Ciauta a Vodo».
Anche Deborah è un soggetto eclettico. Ha seguito per anni i nonn nella pastorizia a San Virgilio di Marebbe. Ha fatto il pastore a malga Ru Torto. Ha dato una mano anche nell’albergo di famiglia a San Vito di Cadore. Arriva, quindi, l’incontro felice con Alessandro.
«L’anno scorso», continua la coppia, «ci è stata offerta la possibilità di gestire la malga e, naturalmente, abbiamo subito accettato. Finiti i lavori, quest’anno abbiamo iniziato l’avventura».
I ragazzi hanno le idee chiare. «La malga», puntualizzano con convinzione, «rimarrà aperta tutto l’anno perché la strada rimarrà aperta anche durante le nevicate. A poca distanza, infatti, ci sono delle abitazioni. L’acqua non manca. Abbiamo buoni rapporti con l’amministrazione comunale e la popolazione anche perché rappresentiamo un valore aggiunto per Zoppè sia per il servizio che diamo sia per l’approccio turistico. Il prossimo anno aumenteremo il numero delle mucche, delle pecore, per la carne, e le capre, per la filiera del latte».
E la conduzione delle mucche? «Sicuramente», i due concordano, «non daremo nessun prodotto integrativo. L’alimentazione sarà alla “vecchia” come un tempo: erba fresca in estate e fieno durante i mesi invernali. I prodotti di quest’anno sono formaggi e ricotta. Si possono acquistare tranquillamente in malga da portare via o ci si può sedere ad assaporarli in una accogliente saletta all’interno della malga o seduti, piacevolmente, all’aperto».
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