Due infermieri bellunesi partono per l’Inghilterra
BELLUNO. Sono due gli infermieri bellunesi che si trasferiranno per lavoro in Inghilterra. Si tratta di Michele Barp, già infermiere iscritto all’Ipasvi, e Luca Parmesani, laureando in scienza infermieristica. Si sono concluse sabato, infatti, le selezioni che hanno visto impegnati a Mestre un addetto amministrativo e quattro infermieri inglesi per scegliere chi aveva le migliori caratteristiche per lavorare al Teaching Hospital nel Lancashire, località che si trova a metà strada tra Liverpool e Manchester. Un progetto che ha visto direttamente coinvolto l’Ipasvi, il collegio degli infermieri del Veneto presieduto da Luigino Schiavon.
Dei 45 candidati in arrivo da tutta Italia, ne sono stati scelti 39. Di questi, 17 sono veneti e per la precisione 11 veneziani, tre padovani, due bellunesi appunto e un veronese; a questi vanno aggiunti 11 friulani, quattro toscani e altri giovani provenienti da città come Roma, Palermo. «Si tratta di ragazzi e ragazze che hanno tra i 23 e i 25 anni», sottolinea Schiavon, «dei 39 selezionati è bene precisare che solo 18 sono già infermieri diplomati. Gli altri 21 termineranno gli studi universitari a novembre, quindi hanno già il posto di lavoro assicurato ancora prima di laurearsi». Un aspetto non da poco visto che percepiranno una paga base equivalente a 2 mila euro al mese. Sei i mesi di inserimento nella struttura inglese, poi gli infermieri potranno scegliere se continuare, in quel caso il contratto diventerà a tempo indeterminato».
I candidati sono stati sottoposti a test clinici e di calcolo e a un colloquio in inglese. Ma tutti hanno sorpreso l’équipe giunta dall’Inghilterra, soprattutto per la disponibilità, la competenza e l’entusiasmo nel tentare di affrontare questa esperienza. «Uno degli aspetti che la commissione esaminatrice ha tenuto in considerazione», precisa Luigi Pais Dei Mori, presidente dell’Ipasvi di Belluno, «è stato quello motivazionale, l’entusiasmo. Cercavano persone felici. Vorrei che anche in Italia venissero considerati questi aspetti». E poi Pais precisa come «le persone selezionate hanno già concordato con la commissione i reparti in cui andranno ad operare. Gli infermieri in Inghilterra sono molto più considerati che qui anche perché la preparazione di base nostra è migliore».
Dei 680 mila infermieri in servizio oltre Manica, 968 sono italiani. Ora ce ne saranno 39 in più e a marzo già si annuncia una seconda selezione sempre a Mestre: «Questi giovani entrano in un sistema in cui possono far valere tutte le loro competenze», aggiunge Luigino Schiavon. «Aavranno la possibilità di scalare sette livelli contrattuali, con ampi margini di carriera. Il primo gruppo di infermieri partirà a fine dicembre, il secondo invece a fine gennaio.
Simone Bianchi
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