Due labrador morti l’autopsia conferma l’avvelenamento
FELTRE. Diagnosi finale: avvelenamento. Non si sa ancora con che sostanza, ma l'istituto profilattico del Veneto ha appurato che la morte dei due labrador di Villabruna, l'aspirante cane da soccorso Achiko e la cucciola Niebla, è stata indotta da qualcuno e non è sopraggiunta naturalmente. Anche perché i cani sono stati trovati con la bava alla bocca. E pare che questi non siano stati gli unici due casi di avvelenamento della frazione, se saranno confermate le voci secondo cui a Villabruna sono stati uccisi misteriosamente anche alcuni gatti e galline. La padrona dei due animali, Giliola Vignaga, non ha sospetti, prova solo rabbia e frustrazione per il gesto barbaro: «Non ho idea di chi possa essere stato», afferma indignata, «l'esito dell'esame di laboratorio lo avrò solo tra qualche settimana. Dall'autopsia mi hanno detto che i cani erano entrambi in buona salute. Il più grande, Achiko, quel giorno ha mangiato di più e gli hanno trovato della schiuma nello stomaco. È morto per edema polmonare e crisi epatica. La piccola invece ha mangiato un po' meno ed è morta solo di crisi epatica e polmonare. Ho sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri. Intanto aspetto di sapere per cosa sono morti i miei animali».
Nel recinto dei cani furono trovate delle palline blu per terra, simili al lumachicida che si usa negli orti o nei giardini: «Potrebbe essere stato proprio quello a uccidere i due cani. Ovvio che non ce l'ho buttato io, visto che so che i labrador lo mangiano facilmente per via del sapore dolce». Ora Vignaga convive con la paura che possa capitare di nuovo: «Mi hanno regalato un cucciolo, ma non lo voglio tenere a Villabruna», confida, «ho paura che possano fare qualcosa anche a lui». Ora è spaventata anche per la sua incolumità: «Avevo preso una casa isolata proprio perché i miei cani non dessero fastidio. Ora che è capitata questa cosa non riesco più a dormire da sola. Penso che me ne andrò e mi porterò dietro il cucciolo». Il labrador più grande, Achiko, faceva parte della Squadra feltrina cinofili: ancora qualche mese e sarebbe diventato un cane da soccorso. Per il sodalizio è stata una perdita grave, dal momento che la Squadra al momento può contare soltanto su due d'emergenza. (f.v.)
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