Due nuovi graffiti sui muri di Prompicai

AGORDO. Prompicai è sempre più il “paese del graffito”. Oggi alle 16.30 nella piccola frazione che sorge appena fuori Agordo a monte della regionale 203 verranno inaugurati due nuovi graffiti. In tutto, dunque, fanno otto e la storia promette di non fermarsi qui. Il progetto, denominato appunto “Agordo, paese del graffito”, è partito nel 2010 per iniziativa dell’Usd Le Ville, della Pro Loco, della Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino, del Consorzio Bim Piave e del Comune di Agordo con l'obiettivo di dare lustro a un angolo di paese, già di per sé suggestivo, grazie all'estro di artisti veri e propri e al contempo di offrire agli scolari delle elementari di Agordo la possibilità di esprimersi e di apprendere i rudimenti della tecnica del graffito.
Proprio con gli alunni della primaria e con le loro insegnanti ha lavorato negli ultimi giorni Dunio Piccolin, direttore artistico della manifestazione. Da tale collaborazione è uscita anche quest'anno una pregevole opera (la quarta) che ha trovato collocazione sulla parete dell’abitazione di Michela De Dorigo a Paréch. Il tema è imperniato sull’articolo 28 della Convenzione Internazionale dei Diritti per l’Infanzia riguardante il diritto allo studio, con particolare riferimento alla musica: lo studio, l’apprendimento e la conoscenza, simboleggiati soprattutto dalla musica, dalla poesia e dalla lettura, si rivolgono in particolar modo all’ambiente montano circostante, con l’accenno ai suoi abitanti e al suo paesaggio.
Come sempre i lavori realizzati dagli alunni per la progettazione del graffito verranno esposti il lunedì di Pasquetta in occasione della tradizionale Sagra di San Vincenzo, e prenderanno parte al “Concorso di disegno” in ricordo dell’amico artista scomparso, Tita Zasso, sulla cui casa nel 2010 era stato realizzato il primo graffito della serie. Quella di Fulvio Chissalè, invece, è stata oggetto del secondo graffito dell'anno, opera della giovane artista feltrina Marta De Cia, che ha come tema l’uso della “linzòla” nella tradizione contadina locale. Con la De Cia, laureata in matematica a Trento e in pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, prosegue dunque la strada del coinvolgimento nel progetto di artisti provenienti anche da fuori vallata.
Nel 2011 era toccato a Franco Pagliarulo e nel 2012 a Enrica Moratelli mettere la firma su due realizzazioni artistiche. Marta De Cia ha imparato le tecniche di graffito, affresco e pittura murale a secco da Giovanni Sogne, che l’ha in seguito chiamata a collaborare al restauro degli affreschi di Cibiana di Cadore e ha approfondito la tecnica dell’affresco con Vico Calabrò.
Gianni Santomaso
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