Due ragazzini in difficoltà nelle “sabbie mobili” di S. Croce

Vigili del fuoco e ambulanza mobilitati per il loro salvataggio sulla spiaggia. Un undicenne era intrappolato nella melma: entrambi sono usciti da soli e con l’aiuto dei genitori
ALPAGO. Il lago è in secca ma il fango è simile alle sabbie mobili: due ragazzini si sono trovati in difficoltà ieri pomeriggio lungo le sponde di Santa Croce, nella zona del camping. Entrambi sono riusciti a riguadagnare la “terra ferma” da soli, uno con l’aiuto dei genitori, ma il rischio che le situazioni simili si trasformino in tragedia è reale, in questo periodo.


Ieri al lago erano stati mobilitati tutti: ambulanza, vigili del fuoco ed elicottero dei pompieri, già decollato dalla sede veneziana, ma poi rientrato perchè la vicenda aveva avuto un epilogo positivo. Intorno alle 14.20 due ragazzini stavano giocando, ma hanno avuto qualche difficoltà, perchè sprofondavano nella melma che copre le zone senz’acqua in questi mesi di siccità. Il livello dell’acqua infatti è molto basso e il fondo nasconde delle insidie.


I due ragazzi sembravano intrappolati: del loro sforzo per tornare su una zona più solida si sono accorti in molti, compresi i genitori di uno dei due giovani, un undicenne che con la famiglia era venuto a passare una giornata di festa da Treviso. Molte le chiamate di soccorso che sono partite dal lago alla centrale operativa del distaccamento dei vigili del fuoco di Belluno e che avvertivano dei problemi che stavano incontrando i due ragazzi. Uno dei due è riuscito a guadagnare la terra più dura da solo. L’altro un po’ si è aiutato da solo, un po’ si è visto dare una mano dai genitori che lo hanno tirato fuori dalla melma.


Quando sono arrivati i vigili del fuoco, l’emergenza era già rientrata. I vigili erano partiti con tutta l’attrezzatura utile in questo genere di salvataggio e avevano già allertato l’elicottero dalla sede di Venezia, fatto rientrare mentre era per strada.


Sul posto anche l’ambulanza mobilitata dal 118, a sua volta chiamato dagli stessi vigili del fuoco come da protocollo. Non sono serviti né gli uni né gli altri perché l’evento si è risolto nel migliore dei modi possibili. Ma la famiglia, soprattutto quella dell’undicenne, di paura ne ha presa abbastanza.


La possibilità di addentrarsi sulle rive del lago per arrivare all’acqua in questo periodo viene preso in considerazione anche dal Comune di Alpago, proprio per una questione di sicurezza.


«È un problema abbastanza ripetitivo», spiega il sindaco Umberto Soccal, «in questo momento la polizia locale credo che non abbia posto divieti di sorta sulle sponde del lago, ma credo che se dovesse continuare la siccità dovranno farlo. È quanto valuteremo proprio in funzione di ciò che è successo».
(cri.co.)


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