Due rotatorie in pochi metri proteste e polemiche a Levego
BELLUNO
La rotonda della discordia. Anzi, le rotonde, perché ne nasceranno due, nell’arco di una cinquantina di metri, lungo la Sp1. Non c’è pace per l’area di Levego: i consiglieri comunali di opposizione contestano la decisione assunta dalla giunta per migliorare la viabilità «senza confronto con le minoranze»; chi abita a Levego è molto preoccupato perché due infrastrutture, distanti poche decine di metri l’una dell’altra, rischiano di paralizzare il traffico proveniente dalla viabilità minore. Sotto accusa finisce soprattutto la rotonda per l’accesso all’area artigianale.
Pietro Sommavilla vive a Levego e per anni si è occupato di viabilità e infrastrutture. E la decisione assunta dalla giunta lo preoccupa: «Due rotatorie in 50 metri sono insostenibili», spiega. «Lo dice anche lo studio sulla viabilità che era stato commissionato dal Consorzio Quadrante Levego: con le due opere i tempi di attesa per immettersi nella rotonda centrale per chi proviene dalla viabilità minore arriveranno a 11 minuti. Con la sola rotonda all’incrocio fra Levego nuova, Levego vecchia e La Costa sarebbe quattro volte inferiori». Il problema, continua Sommavilla, è rappresentato dalla rotonda di accesso all’area artigianale: «Opera autorizzata dall’amministrazione Prade nel 2012, ma priva dell’approvazione da parte della Provincia, proprietaria della strada», ricorda. «Sappiamo che l’amministrazione Massaro non è responsabile di questo stato di cose, ma il sindaco ha l’occasione per indicare una soluzione che faccia il bene del territorio».
«Faremo richiesta al sindaco per annullare la costruzione della rotatoria per l’area artigianale», prosegue Sommavilla, convinto che l’unica rotonda che serva sia quella centrale, all’incrocio dove oggi ci sono i new jersey a fare da spartitraffico. La soluzione è a portata di mano.
«L’area del Quadrante Levego dovrebbe essere divisa in due: nella parte più vicina al paese dovrebbero essere collocati i servizi (la farmacia, il minimarket di cui si è parlato), nella parte più interna i capannoni», spiega l’ingegnere. «L’accesso all’area artigianale vera e propria dovrebbe avvenire dalla zona del De Gusto, a Sagrogna, che sarebbe raggiungibile attraverso un ponticello sul torrente Meassa il cui costo di realizzazione sarebbe assolutamente sostenibile».
Automobili e camion avrebbero uno svincolo già pronto per uscire sulla strada provinciale 1, senza bisogno di costruire una rotatoria. Il consorzio Quadrante Levego ha in mano un Piano urbanistico approvato dal Comune, ma: «La giunta Massaro ha concesso un cambio di destinazione d’uso per una parte dell’area», conclude Sommavilla. «Chieda in cambio, come compensazione, una modifica della viabilità».
Anche i consiglieri di opposizione sono critici nei confronti dell’operazione. «Da dicembre chiediamo la convocazione della seconda commissione per affrontare i temi della viabilità e dell’area artigianale a Levego», spiega Erika Dal Farra. «Capiamo che i progetti di rigenerazione urbana abbiano la priorità, ma non possono essere ogni volta motivo di rinvio. Vogliamo capire cosa ne sarà di quell’area». —
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