Due scialpinisti travolti da una valanga sul Pelmo
SELVA DI CADORE. Scialpinisti travolti da una valanga sul Pelmo riescono a uscirne quasi incolumi. È andata bene ai due giovani che il primo maggio si sono avventurati tra monte Pelmo e Pelmetto da dove si è staccata una valanga. Valanga che si è arrestata laddove qualche giorno prima se n’era staccata un’altra di proporzioni più vaste.
I due, T.P. 35 anni di Cencenighe agordino e M.V. della provincia di Padova, alle 9.38 dell’altro ieri erano arrivati a quota 2100 metri quando sono stati investiti dalla massa di neve che si era staccata sopra di loro a 2600 metri. Il blocco di neve di 50-60 centimetri di spessore e molto pesante è sceso velocemente lungo la forcella La Fessura tra il Pelmo e il Pelmetto. I due, dopo aver ruzzolato per alcune decine di metri, sono riusciti a uscire dalla valanga lateralmente.
I due giovani erano equipaggiati con caschetto, imbragatura, piccozza, ramponi e Arva. Avevano cioè tutto il materiale necessario per affrontare la salita che si erano prefissati, anche se, come dicono gli esperti, viste le condizioni climatiche di questi giorni, trovarsi a quella quota a quell’ora diventa pericoloso. Per fortuna, però, nell’impatto con la massa di neve entrambi gli scialpinisti hanno riportato alcune escoriazioni mentre il giovane agordino si è rotto anche il braccio destro.
L’amico, quindi, ha chiamato subito il 118 di Pieve di Cadore che, approfittando delle condizioni meteo in quel momento favorevoli, ha inviato l’elicottero sul posto. Il velivolo, dopo aver fatto sbarcare il medico a valle, si è portato in quota e dopo aver calato il verricello di 10 metri ha iniziato il recupero prima del ferito e poi dell’altro escursionista padovano. Una volta sbarcato il paziente agordino, il medico ha provveduto a prestargli le prime cure per poi elitrasportarlo al pronto soccorso dell’ospedale di Belluno dove è stato sottoposto a tutti gli accertamenti clinici del caso: dopo le medicazioni necessarie i medici hanno deciso di dimetterlo.
Nel frattempo l’elicottero ha portato in quota anche una squadra di volontari del soccorso alpino della Val Fiorentina di Selva di Cadore che hanno iniziato la bonifica dell’area. Infatti in quella zona erano presenti l’altro ieri molti scialpinisti e il pericolo era che qualcuno di loro potesse essere stato investito dalla neve. Serviva, inoltre, riportare giù quelli che stavano scendendo. Così i volontari del Cnsas, dopo aver recuperato bastoncini e Arva e materiale dei due giovani infortunati, hanno atteso che scendessero per quella via anche gli altri escursionisti, chiudendo la discesa così da assicurarsi che dietro non fosse rimasto nessuno. (p.d.a.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi