Due teste di pecora dentro un sacco a Ponte nelle Alpi
PONTE NELLE ALPI. Due teste di pecora sotto casa. Potrebbe essere solo un dispetto contro Said Ait M’hand, gestore del mini market al Firdaws di Ponte nelle Alpi. Ma la macabra scoperta fatta ieri mattina davanti al negozio di via Roma gestito dal marocchino e dalla sua famiglia, potrebbe essere anche una minaccia. Escluso invece il movente religioso, legato all’Islam, perché eventualmente l’avvertimento sarebbe comparso sotto forma di maiale, carne che i musulmani non mangiano. Il negoziante ha chiamato subito il 112 dei carabinieri e una pattuglia è arrivata dalla vicina stazione, per fare i primi rilievi e cominciare le indagini.
Stamattina sarà presentata una denuncia contro ignoti, perché in questo momento non c’è alcun sospetto su chi potrebbe essere l’autore. Intanto, i pezzi sono finiti nel congelatore.
Le due teste, con le relative zampe, erano all’interno di alcuni sacchetti di alimenti per cani ed è stato necessario aprirli, per capire cosa contenessero: «Ho fatto la brutta scoperta non appena sono sceso dal mio appartamento al primo piano», racconta Said Ait M’hand, «mi sono accorto che c’era un sacco davanti all’ingresso del mio negozio e ho cercato di capire di che cosa si trattasse, rendendomi conto immediatamente di quello che c’era dentro. Ho provato davvero una tremenda sensazione e penso a cosa sarebbe potuto succedere se a fare il ritrovamento fossero stati i miei figli».
Il commerciante è in Italia da diverso tempo ed esercita a poche decine di metri dal centro culturale islamico Assalam. È sicuro di non avere nemici e, ultimamente, gli era arrivato più di qualche attestato di simpatia per il gran tifo nei confronti del connazionale Abdoullah Bamoussa, che ha difeso i colori azzurri nei 3 mila siepi delle Olimpiadi di Rio de Janeiro: «Che io sappia, non c’è nessuno che mi voglia male. Non so davvero chi possa aver fatto una cosa del genere. Sono qui ormai da parecchio e mi sento perfettamente integrato nella comunità pontalpina. Non mi sarei mai aspettato di ricevere un trattamento di questo tipo, soprattutto perché non ho mai fatto del male a nessuno. Effettivamente abbiamo fatto un gran tifo per Abdoullah e speriamo che possa ancora difendere i colori dell’Italia in altre manifestazioni importanti». Stamane tornerà dai carabinieri: «Voglio fare denuncia, perché ho intenzione di sapere chi può avermi fatto questo. Ne va della sicurezza della mia famiglia, che è la cosa più importante».
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