Duecento ictus in un anno aumentano i casi trattati

La terapia con fibrinolisi scioglie i trombi e restituisce la piena mobilità ai pazienti Nel 20 per cento si verificano emorragie che non possono essere contrastate

FELTRE. Sono stati duecento gli ictus registrati nell'ultimo anno a Feltre, presi in carico dal reparto di neurologia, di cui 24 (quindici per cento) trattati con il farmaco che scioglie i trombi (fibrinolisi). Venti per cento è la percentuale di ictus emorragici e quindi non trattabili. E per altri casi non si è potuti intervenire con la fibrinolisi o perché c'erano delle controindicazioni o perchè dall'evento cerebrale era passato troppo tempo e i pazienti, o i loro familiari, non hanno saputo riconoscere i segni. Ma la percentuale dei pazienti trattati è aumentato molto nel corso degli ultimi anni, secondo quanto attestato dal registro regionale sulle stroke unit del Veneto, soprattutto perché è stata dimostrata l'efficacia anche fra gli ultraottantenni.

All’ospedale di Feltre, nella stroke unit di Neurologia, si effettua trattamento trombolitico nel quindici per cento dei pazienti con ischemia cerebrale . «Tale percentuale di casi trattati rispetto al numero totale di casi è tra le migliori del Veneto», spiega Giorgio Caneve, direttore della unità operativa complessa di Neurologia. «Vedere un paziente con una emiparesi che recupera dopo la somministrazione del trombolitico è una grande soddisfazione. È come ridare vita al cervello danneggiato dall'ictus. La speranza è di poter incrementare le infusioni sino al venti per cento degli ictus ischemici, percentuale dei trattati nei centri europei d'avanguardia. I pazienti sottoposti al trattamento hanno degenze più brevi e minor deficit alla dimissione. Il procedimento è semplice anche se non privo di rischio, motivo per cui è riservato a un numero limitato di pazienti. È importante che la persona riconosca i sintomi che possano far pensare a un ictus».

Se ci sono un deficit alla mano, cioè non si muove bene l'arto, la bocca che si storce e il linguaggio che evolve verso l'afasia, cioè l'impossibilità di pronunciare parole o di pronunciarle sconnesse, entro quattro ore dall'insorgenza di uno qualunque di questi sintomi, bisogna filare dritti all'ospedale. Il reparto di neurologia è dotato, ormai da anni, di una sezione da quattro posti di stroke unit per la fase acuta ed è stato fra i primi del Veneto ad utilizzare il trattamento per la trombolisi. Nel corso del 2014, il reparto di neurologia diretto da Giorgio Caneve, insieme a tutte le altre neurologie del Veneto, ha partecipato a un programma di formazione specifico per il trattamento dell'ictus che certifica la specificità del personale medico e infermieristico con analisi dettagliata di tutta l'assistenza al paziente cerebrovascolare, dalla chiamata al pronto soccorso fino alla dimissione. (l.m.)

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