Duecento multe per le siepi non potate

I vigili urbani di Belluno stanno facendo i controlli e staccano i verbali contro i proprietari che non tagliano gli alberi e il verde

BELLUNO. Siepi e alberi non devono invadere la strada, i marciapiedi, o nascondere la segnaletica. Lo prevede il codice della strada, che all’articolo 29 stabilisce anche le sanzioni: chi non taglia la siepe o i rami delle piante che insistono sulla carreggiata o i marciapiedi rischia una multa tra i 168 e i 674 euro. I vigili urbani hanno iniziato da due settimane a fare i controlli e hanno già elevate duecento multe.

«Le facevamo anche gli anni scorsi», precisa il comandante della polizia locale Gustavo Dalla Ca’. La procedura è lunga. I vigili danno priorità alle segnalazioni che ricevono, vanno in loco e verificano, anche scattando le fotografie. Rientrati in comando fanno le ricerche catastali e anagrafiche per capire a chi appartiene il terreno nel quale si trovano la siepe o gli alberi, poi scatta la multa.

«L’articolo 29 del codice della strada è chiaro: dice che la vegetazioni non deve creare pericolo o intralcio alla circolazione e non deve oscurare la segnaletica», conclude Dalla Ca’. I suoi agenti hanno iniziato a fare i controlli e stanno staccando verbali ogni giorno.

Il tema è stato sollevato anche nel consiglio comunale di mercoledì, grazie ad una interrogazione del consigliere del Pd Roberto De Moliner relativa proprio alla potatura degli alberi e al taglio delle siepi. «Personalmente, credo sarebbe necessaria un’ordinanza precisa, che comporti l’obbligo di tagliare regolarmente le piante che si trovano in una fascia di cinque metri dalla strada», spiega. «Bene le multe che sono state elevate, perché non è giusto che ci si aspetti intervenga il Comune a tagliare nelle proprietà private, ma si presti attenzione anche alla vegetazione che cresce su proprietà pubblica, sia essa comunale o del demanio».

De Moliner aveva scritto l’interrogazione sul taglio delle piante dopo gli episodi di maltempo di due settimane fa, quando numerose piante erano state spezzate e abbattute dal forte vento che aveva spazzato la Valbelluna. «Molti cittadini lamentano che non sono ancora state sistemate alcune situazioni critiche. Passi che non tutto si può risolvere in giornata, ma ormai sono passate due settimane», continua De Moliner. «A Sopracroda il piazzale dove si ferma l’autobus è ancora sporco, in Val Medon una famiglia deve oltrepassare quotidianamente una frana per raggiungere la propria abitazione».

Il problema, poi, «è che i soldi per risolvere le criticità generate dal maltempo sono finiti, come ha dichiarato l’assessore Reolon in consiglio», conclude il consigliere dem. «Forse bisogna pensare a un nuovo modello di appalto, sulla falsa riga del piano neve, per risparmiare qualcosa e riuscire ad avere le risorse necessarie per intervenire in caso si verifichino altri episodi di maltempo, com’è probabile».

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