Duemila bellunesi pronti a sfilare a L’Aquila

Ieri gli ultimi arrivi, oggi la grande adunata delle penne nere nel segno della solidarietà e della voglia di riscatto

BELLUNO. Accoglienza e solidarietà. Queste le due parole che meglio descrivono come si sta svolgendo l’adunata nazionale degli alpini a L’Aquila.

Sono oltre 2 mila le penne nere bellunesi presenti al grande evento: qualcuno è sceso in Abruzzo già a metà settimana, qualcuno venerdì, gli ultimi nella giornata di ieri. Tutti pronti a partecipare alla sfilata che si svolgerà questa mattina tra via della Croce Rossa, via Vicentini e via Corrado IV.

«Sta andando benissimo, la città risponde bene, nonostante i disagi ancora presenti dopo il terribile terremoto del 2009», spiega Carlo Balestra, presidente della sezione di Feltre dell’Ana. «Le persone sono gentilissime e ci stanno accogliendo in modo straordinario. In tutte ancora grandissima riconoscenza per l’aiuto che gli alpini hanno portato alle genti terremotate. Un legame inscindibile che continua a tenere unite le penne nere e L’Aquila».

Gli alpini della sezione Cadore a L'Aquila

Un legame ribadito anche negli striscioni che verranno portati in sfilata dagli alpini bellunesi: “L’Aquila torna a volare se tutti fanno il loro dovere” e “Il senso del dovere ricostruisce uomini e città”, i messaggi lanciati dalla sezione di Belluno; “L’Aquila: noi c’eravamo e ci siamo”, “Alpini da sempre al servizio della comunità” e “L’alpinità è onestà e solidarietà”, quelli della sezione di Feltre. E sugli striscioni degli alpini del Cadore si leggerà del rapporto tra montagna, alpini ed emozioni.

«Durante la sfilata saremo accompagnati dalla fanfara della sezione alpini di Napoli», ricorda Antonio Cason, vice presidente della sezione cadorina, «che suonerà “La bella del Cadore”». Venerdì sera, all’arrivo della Bandiera di Guerra in piazza Collemaggio, «la folla era immensa», fa presente Angelo Dal Borgo, presidente dell’Ana di Belluno, «veramente una marea di persone. E l’accoglienza continua a essere eccezionale. Sia gli alpini bellunesi che quelli dell’Aquila sono gente di montagna, per questo si crea un’affinità particolare».

«Gli accampamenti sono ovunque», fa eco Balestra, «e la cordialità è enorme». Sul fronte delle partecipazioni bellunesi, sono confermati i numeri stimati nei giorni scorsi: a sfilare saranno circa in 900 per la sezione di Belluno, 800 per quella di Feltre e 400 per il Cadore. E anche la partecipazione dei familiari è elevatissima, più del solito e oltre le previsioni. Nella giornata di ieri, oltre all’arrivo dei gonfaloni, labari e vessilli, anche l’incontro con le delegazioni Ana all’estero, con la Ifms e con i militari stranieri, il lancio dei paracadutisti allo Stadio comunale.

Dopo la messa, l’auditorium Renzo Piano ha ospitato una serata nel corso della quale è stato rinnovato il patto d’amicizia, stipulato nel 2011, che lega Longarone e l’Aquila. Un’occasione non solo per ribadire quest’amicizia, ma anche per ricordare la preziosa e generosa opera portata dagli alpini nel dopo Vajont, appena accaduto l’immane disastro.

Oltre che per presentare il conferimento della cittadinanza onoraria che il Comune darà all’Ana nel corso dell’evento che si terrà a Longarone il 3 ottobre. Il clou oggi con la sfilata, che avrà inizio alle 9. L’ammassamento un’ora prima, nella zona della Caserma Rossi. Il passaggio degli alpini bellunesi è previsto tra le 12 e le 12.30.

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