Durni: niente soldi a queste condizioni
BELLUNO. «I soldi di Bolzano? Se le regole restano queste, potete scordarveli». Il governatore altoatesino Luis Durnwalder ha i giorni contati (a ottobre sono in programma le elezioni provinciali, ma lui, dopo 24 anni di presidenza, ha deciso di non ripresentarsi), ma il suo spirito combattivo e al tempo stesso polemico non viene meno.
La sua battaglia contro il Fondo Brancher prosegue, penalizzando quei comuni bellunesi che sono in attesa di una parte dei 40 milioni di euro che l’Alto Adige deve ancora versare al fondo per il bando 2011. A questi potrebbero presto aggiungersi i Comuni di Comelico Superiore, Gosaldo e Falcade: i progetti per il collegamento tra gli impianti sciistici di Padola e la Pusteria, per il miglioramento dei collegamenti stradali lungo la sp 347 dal passo Cereda al passo Duran e per la nuova cabinovia Molino-Le Buse, infatti, potranno essere finanziati solo quando Durnwalder (o il suo successore) deciderà di dare il via libera alla tranche da 40 milioni di euro destinata al bando 2012. «Noi», attacca Durni, «non ci smuoviamo. Non verseremo un euro, se chi di dovere non prenderà in considerazione le nostre istanze».
Le richieste dell’Alto Adige sono note da tempo: secondo Durnwalder, i 40 milioni di euro versati nel fondo di perequazione dovrebbero andare ai sei comuni confinanti con l’Alto Adige e non essere suddivisi con le aree adiacenti al Trentino. La nuova classifica, quindi, non deve aver fatto molto piacere agli altoatesini: tra i 46 progetti premiati dal bando del 2012, infatti, solo cinque interessano i territori confinanti con Bolzano.
«È sempre la stessa storia», prosegue il governatore, «quindi la nostra posizione non cambia. Dopodomani (domani ndr) sarò a Roma per discutere col premier Letta e gli sottoporrò anche questo problema. Se il Governo dovesse accogliere le nostre istanze, l’indomani potremmo sbloccare gli 80 milioni di euro».
Durnwalder, quindi, non molla la presa, nonostante il parere negativo della Corte Costituzionale al ricorso presentato nel marzo 2012 per conflitto di competenze tra Stato e Provincia. Nel mirino di Durnwalder c'era il fondo Letta, ma la Corte aveva inglobato nella sentenza il fondo Brancher, rigettando il ricorso per l'assenza del conflitto. L’Odi ha così invitato Durnwalder a rivedere la propria posizione; in caso contrario lo Stato avrebbe potuto trattenere i 40 milioni di euro destinati al fondo Brancher dai contributi girati annualmente all’Alto Adige: «È vero, la Corte costiuzionale ha respinto il nostro ricorso, ma ha parlato di amministrazione comune del fondo, senza entrare nel merito della destinazione dei nostri soldi».
Due le richieste che Durnwalder avanzerà al premier Letta: l’utilizzo dei 40 milioni di euro altoatesini per progetti che interessano i Comuni confinanti con Bolzano; l’affidamento della gestione del fondo alle Regioni e alle Province interessate, con la cancellazione dell’Odi. «Già il presidente Monti ci aveva dato in parte ragione, ora voglio capire cosa ne pensa Letta», conclude il governatore dell’Alto Adige.
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